Nel 2020 56 fallimenti in Trentino: dato in calo, e il presidente della Camera di Commercio ci spiega perché
Nel corso del 2020, le aperture di fallimento, rilevate presso i tribunali di Trento e di Rovereto e monitorate dall’Ufficio studi e ricerche della Camera di Commercio, sono risultate essere 56. Il dato è leggermente inferiore a quello del 2019 (erano 61) e conferma la tendenza a un progressivo calo registrato a partire dal 2016, anno in cui è stato rilevato il valore massimo di 145 procedure fallimentari aperte.
Le attese circa un aumento del numero dei fallimenti, a seguito dell’emergenza Covid-19, non si sono concretizzate per due motivi principali, spiega la Camera di commercio.
Il primo, e probabilmente il più importante, è che il dato sulle aperture di fallimento segue con un certo ritardo temporale gli eventi di crisi; per esempio, la combinazione delle due recessioni economiche, verificatesi nel 2008-2009 e nel 2012-2013, ha contribuito alla progressiva crescita del numero dei fallimenti, che ha raggiunto il suo apice solo dopo tre anni dal termine della contrazione economica.
La seconda motivazione è più strettamente connessa con l’emergenza Covid-19, che ha causato un rallentamento nel funzionamento stesso della macchina giudiziaria per le fasi di lockdown e ha provocato il rinvio e la sospensione dei termini di alcune delle udienze programmate.
«È evidente - ha spiegato Giovanni Bort, Presidente della Camera di Commercio di Trento - che una crisi come quella registrata nel corso del 2020, e che deve ancora terminare, non potrà non avere conseguenze epocali ed è purtroppo prevedibile che la crescita dei fallimenti sia solo rinviata nel tempo.
Alcuni segnali peraltro mostrano come nell’ultimo trimestre dello scorso anno le procedure aperte siano risultate già in aumento sia rispetto ai mesi precedenti, sia rispetto allo stesso periodo del 2019».