Restrizioni covid fino a Pasqua, la denuncia di Barbacovi (Coldiretti): così in Trentino agriturismo in ginocchio
Nuovo allarme nel mondo dell'agricoltura trentino, già in difficoltà dopo un anno di crisi epidemica e economica.
Ora a preoccupare ulteriormente è la prospettiva di perdere anche il week-end di Pasqua negli agritur, data la decisione del governo Draghi di protrarre di un mese le restrizioni (dunque le chiusure commerciali) previste nel dpcm in scadenza il 5 marzo. Nel frattempo son omolte le filiere in difficoltà, non ultima quella lattiero-casearia, con i ristoranti chiusi e un preoccupante magazzino di formaggi invenduti.
«Nuove misure restrittive nel periodo di Pasqua potrebbero mettere in ginocchio i nostri agriturismi già duramente colpiti dall’emergenza», dice il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi commentando l'annuncio del ministro della salute, Roberto Speranza, sul periodo di validità del prossimo decreto, cioè dal 6 marzo al 6 aprile..
«Parlando di sicurezza - prrosegue Barbacovi - è bene ricordare che i grandi spazi garantiti dal territorio del Trentino Alto Adige rappresentano un’opportunità per gli ospiti. L’agriturismo è un’attività che coniuga un’esperienza di immersione nella natura ad un basso pericolo di assembramento, garantendo il distanziamento e la sicurezza.
L'esponente dell'associazione contadina punta il dito anche contro il rinnovato divieto di mobilità interregionale, che è in vigore oprmai dal 21 dicembre scorso, dunque secondo le decisioni governative arriverà a sfiorare i quattro mesi di durata: «Una decisione pesante per la mobilità che riguarda anche il primo lungo week-end primaverile di festa che rappresenta anche l’occasione per le consuete gite fuori porta di Pasqua e Pasquetta. Un appuntamento importante che segna tradizionalmente l’inizio della stagione per molti dei nostri agriturismi.
A rischio c’è un sistema di servizi, ospitalità e agri ristorazione. Malghe e agriturismi sono situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto. Si tratta dei luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche».
Da una analisi Coldiretti/Ixe emerge che l’attesa per le nuove misure restrittive ferma i programmi di viaggio di un italiano su tre (32%) per vacanze, gite fuori porta o visite a parenti e amici durante la ricorrenza prima dell’emergenza Covid.
Coldiretti sottolinea come la pandemia abbia portato alla riscoperta anche del turismo di prossimità, vicino casa, all’interno della propria regione di residenza. Tale fenomeno è favorito anche dalla diffusione capillare dei piccoli comuni che incrementa la capacità di offrire un patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e artistico senza eguali.
Una opportunità per rivitalizzare le aree interne valorizzando l’identità territoriale e i sistemi produttivi locali ma anche per promuovere nuovi flussi demografici nelle campagne offrendo bellezza del paesaggio, tradizioni e cultura di un’agricoltura in armonia con la storia e l’ambiente lontani dall’ansia da pandemia nelle città.