Coltivare la terra, business per i giovani. Alla fondazione Mach consegnato il brevetto ufficiale a 58 nuovi imprenditori agricoli
Hanno partecipato al corso nel complicato triennio 2019-2021, segnato dalla pandemia. Il direttore Mario Del Grosso Destreri: "Questo fa capire quanta voglia ci sia, da parte dei ragazzi, di intraprendere una strada che tanti di loro non avevano preso in considerazione prima"
SAN MICHELE. Sono 58 i nuovi imprenditori agricoli, premiati con la consegna del brevetto ufficiale da parte della fondazione Edmund Mach di San Michele.
Una cerimonia sentita e partecipata da coloro che, nel triennio 2019-2021, pur nel pieno della pandemia non hanno perso l'occasione di ampliare le loro conoscenze.
«Da quando questo corso è stato costituito, credo che il numero di partecipanti abbia raggiunto e superato le 2.500 unità - ha spiegato Mario Del Grosso Destreri, direttore generale della Fondazione. - Questo fa capire quanta voglia ci sia, da parte dei ragazzi, di intraprendere una strada che tanti di loro non avevano preso in considerazione prima. Molti di questi studenti infatti decidono di avviare un'attività agricola pur non avendo alle spalle questo tipo di percorso formativo, ma ne siamo felici: da più di 150 anni portiamo avanti l'intuizione vincente di Edmund Mach, il quale ha saputo portare due settori, quello della sperimentazione e della formazione, nello stesso luogo, per fare in modo che diventassero l'uno parte dell'altro».
Terminati i saluti ed i discorsi di rito, sono stati i nuovi imprenditori agricoli i protagonisti: chiamati uno per uno infatti hanno ricevuto l'attestato, che consentirà ora loro di iniziare una nuova vita, che si augurano possa essere ricca di soddisfazioni in un settore, come spiegato dall'assessora provinciale Giulia Zanotelli, sul quale la giunta ha puntato molto: «Abbiamo messo al centro della nostra attenzione i giovani, con politiche in grado di valorizzare coloro che sono il futuro del nostro territorio. Chi si avvicina oggi a questo settore punta sulla competitività e sull'innovazione, prestando però sempre grande attenzione alle tradizioni e alle radici del Trentino. Siamo consapevoli che abbiamo bisogno di questi giovani, perché sono in grado di valorizzare la nostra agricoltura».
Il percorso, lo ricordiamo, si rivolge a giovani tra 18 e 40 anni, che abbiano voglia di entrare nel mondo agricolo anche se non in possesso di un titolo rilasciato da un ateneo o da una scuola superiore di questo settore.
Nelle annualità 2019-2021 sono stati 71 gli iscritti complessivi (56 quelli ammessi inizialmente, con 15 che sono subentrati successivamente), mentre in tutto sono stati 55 gli esperti coinvolti durante le lezioni (20 collaboratori esterni tra consulenti, veterinari e funzionari provinciali, e 35 dipendenti della Fondazione). Uno solo ha ottenuto il brevetto lo scorso marzo, 48 nella successiva sessione di giugno e 9 lo scorso mese di ottobre.
Per quanto riguarda invece il triennio che ha preso il via proprio ieri, i partecipanti saranno 63 (ammessi su 100 domande complessive) e l'obiettivo è quello di proseguire con le lezioni in presenza grazie al green pass. Per la prima volta il numero di donne quasi pareggia quello degli uomini (45% contro 55%), mentre il 90% dei partecipanti non è insediato in alcuna attività agricola. Il 40% degli iscritti ha circa 30 anni di età, mentre il 42% meno di 25 anni.