«Poste, mancano cento addetti»: l'azienda assume portalettere (ecco come fare la domanda)
Daniela Tessari (Cgil): i contagi covid e i tanti pensionamenti arrivati a fine 2021 avevano già provocato effetti negativi e ora la situazione è peggiorata
TRENTO. Sono in arrivo nuovi portalettere per sostenere le attività di recapito delle poste. «Ma in questo momento possiamo stimare che agli organici dell'azienda manchino tra le 60 e le 100 persone, con collaboratori che non sono più stati in grado di fare un giorno di ferie dalla scorsa estate e con due soli sportelli, a Trento e Rovereto, che riescono a proporre il doppio turno, al mattino e al pomeriggio, agli utenti».
A lanciare l'allarme è Daniela Tessari della Cgil, dopo che già il mese scorso era stata evidenziata una situazione critica nella nostra provincia. Allora, si stimava mancasse circa il 20% della forza lavoro, considerati i 322 lavoratori impegnati agli sportelli e i 342 impegnati nel recapito.
I contagi Covid e i tanti pensionamenti arrivati a fine 2021 avevano già provocato effetti negativi, ma ora la situazione non è migliorata. Anzi.
«Con l'azienda - dice Daniela Tessari - stiamo portando avanti una serie di politiche attive che prevedono stabilizzazioni di contratti a tempo, ingressi dall'esterno e alcuni passaggi di livello all'interno dell'organigramma».
Ora è arrivato anche un bando per la ricerca di portalettere a tempo determinato che riguarda tutto il territorio nazionale, ma che è atteso anche in Trentino.
«Ma sul nostro territorio - specifica la sindacalista - ci sono difficoltà a reperire queste figure».
Così, l'arrivo di 18 persone negli organici trentini e altoatesini, concordato nella settimana appena terminata, non può lasciare tranquilli. Per la precisione, dal primo marzo sono previste 11 assunzioni in Trentino.
«D'ora in avanti - prosegue - avremo altre dimissioni a seguito del raggiungimento dei requisiti pensionistici, anche perché occorre ricordare che nell'organico provinciale ci sono tanti collaboratori assunti tra il 1980 e il 1983 che ora stanno per raggiungere questi requisiti».
Il rischio dunque è che la carenza di personale si allarghi. «Serviranno - afferma Daniela Tessari - tra le 60 e le 100 persone. In questi ultimi tempi, solo controllando la situazione degli iscritti al sindacato ho visto che dovrebbero venire a mancare tra le 50 e le 60 persone. Se aggiungiamo che già prima la situazione era precaria...
Il risultato per quanto riguarda gli sportelli è che solo Trento Centro e Rovereto fanno ancora il turno di apertura al mattino e al pomeriggio.
Riva non lo fa più da due anni, nemmeno in estate quando c'è il carico turistico che conosciamo. Ci sono poi diversi uffici o addetti al recapito che coprono zone o aprono sportelli a giorni alterni. A suo tempo era stato detto che si operava così come precauzione contro l'epidemia Covid, ma i servizi che c'erano prima non sono stati ripristinati».
Poste Italiane, dal canto suo, precisa che questi temi saranno analizzati nei tavoli di contrattazione.
Se si vuole però quantificare l'impegno dell'azienda, va però citato quanto fatto ad esempio per i portalettere, per i quali sono arrivati 89 contratti a tempo indeterminato tra il 2019 e il 2021, frutto di altrettante stabilizzazioni da contratti a tempo determinato.
IL LINK: Come fare domanda alle Poste Italiane