Il Parlamento europeo boccia i riferimenti al cancro sulle etichette del vino: "Il consumo moderato non è nocivo"
Il fronte guidato da Italia e Francia ottiene la revisione della contestata formulazione che avrebbe pesantemente penalizzato i produttori. Passa un emendamento di modifica firmato da tre eurodeputati fra i quali il sudtirolese votato nell'area dolomitica Herbert Dorfmann. Barbacovi (Coldiretti): "Salvati quasi diecimila anni di storia"
LA DIFESA Ue: non volevamo penalizzare il vino
L'ESPERTO «Bere alcolici, ma con moderazione»
BRUXELLES. "C'è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro".
È questa una delle modifiche alla relazione sul Piano di azione anti-cancro approvate ieri sera dall'Europarlamento.
Dal testo è stato cancellato anche il riferimento ad avvertenze sanitarie in etichetta, e introdotto l'invito a migliorare l'etichettatura delle bevande alcoliche con l'inclusione di informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol.
A guidare il fronte comune per la revisione sono due Paesi vicini e grandi produttori di vino: l'Italia e la Francia.
Passano in Aula gli emendamenti depositati dagli eurodeputati della "maggioranza Ursula" Paolo De Castro (Pd, S&D), il sudtirolese votato nell'area dolomitica Herbert Dorfmann (Svp, Ppe) e Iréne Tolleret (Renaissance, Renew) a testimonianza del dissenso trasversale emerso a Strasburgo sul piano anti-cancro Ue relativo al consumo di vino.
Anche i produttori trentini, dunque, possono tirare un sospiro di sollievo.
"Il Parlamento europeo ha giustamente respinto il tentativo di demonizzare il consumo di vino e birra attraverso allarmi salutistici in etichetta già adottati per le sigarette, l'aumento della tassazione e l'esclusione dalle politiche promozionali dell'Unione Europea, nell'ambito del 'Cancer plan' proposto dalla Commissione europea. In questo modo si salvano quasi diecimila anni di storia del vino", afferma il presidente di Coldiretti del Trentino Alto Adige, Gianluca Barbacovi, nel ringraziare i parlamentari italiani.
In due parti del testo al riferimento al consumo di alcol è stato aggiunto il termine "nocivo", ritornando alla formulazione originaria del piano anti-cancro proposto dalla Commissione europea.
Questi emendamenti hanno ottenuto l'appoggio degli europarlamentari con 381 voti contro 276, e 386 voti contro 270.
La sostituzione del riferimento alle avvertenze sanitarie in etichetta con l'invito a fornire informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol, è passato con 392 voti contro 251.
Approvata una formulazione meno rigida in merito al divieto di sponsorizzazione degli eventi sportivi.
Bocciato l'emendamento che modificava il riferimento al ricorso alla tassazione tra le opzioni per scoraggiare il consumo nocivo di bevande alcoliche.
Il voto finale sulla totalità della relazione sul piano anti-cancro Ue è previsto nel primo pomeriggio.
"Il Parlamento europeo salva quasi diecimila anni di storia del vino le cui prime tracce nel mondo sono state individuate nel Caucaso mentre in Italia si hanno riscontri in Sicilia già a partire dal 4100 a.c", afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel ringraziare per il lavoro di squadra i parlamentari italiani per la difesa di un settore che vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e offre direttamente o indirettamente occupazione a 1,3 milioni di persone secondo l’analisi della Coldiretti.
“È stato respinto il tentativo di demonizzare il consumo di vino e birra attraverso allarmi salutistici in etichetta già adottati per le sigarette, l’aumento della tassazione e l’esclusione dalle politiche promozionali dell’Unione Europea, nell’ambito del Cancer plan proposto dalla Commissione Europea” come richiesto, prosegue Prandini, "insieme al consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia, nella lettera scritta al commissario europeo per gli affari economici Paolo Gentiloni, al commissario all’agricoltura Janusz Wojciechowski, al ministro dell’agricoltura Stefano Patuanelli, agli europarlamentari italiani".
Il giusto impegno dell’Unione europea per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi – sottolinea la Coldiretti - in "decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate.
L’equilibrio nutrizionale va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto.
Si tratta peraltro di un orientamento incoerente con il sostegno accordato dal provvedimento alla Dieta Mediterranea, considerata un modello alimentare sano e benefico per la prevenzione di molte malattie, tra cui il cancro, ma che si fonda anche sul consumo equilibrato di tutti gli alimenti".