Record di contribuenti stranieri in regione, ma il gap con chi è nato in Italia resta alto
I quasi 59mila nati fuori dalla nostra nazione dichiarano entrate per 792 milioni di euro, mediamente 13.710 a testa. I versamenti Irpef di chi lavora in provincia arrivano in media a 2.800 euro
TRENTO. La percentuale più elevata di contribuenti nati all'estero è quella che si registra in Trentino Alto Adige, con il 15,4% a fronte di una media nazionale del 10,1%. Dopo Lazio e Liguria la nostra regione è anche quella che presenta redditi con differenze più marcate tra italiani e stranieri.
Sono questi alcuni degli spunti forniti da uno studio della Fondazione Moressa che ha analizzato i dati 2021 (su redditi 2020) forniti dal ministero delle Finanze.Il Trentino Alto Adige conta 131.005 contribuenti nati all'estero, il 3,1% di quelli che risiedono nel Paese, che corrispondono appunto al 15,4% della platea di chi paga le tasse nelle due province. A supportare questi valori è soprattutto Bolzano, considerato che l'Alto Adige è la seconda provincia italiana (dopo Prato) per incidenza di contribuenti nati all'estero con 72.028 persone che rappresentano il 16,8% del totale.
A Trento, che pure risulta essere al quattordicesimo posto, le cose cambiano: i contribuenti nati all'estero sono 58.977 e rappresentano il 13,9% del totale. Interessanti anche le differenze per quanto riguarda i redditi dichiarati. I contribuenti stranieri residenti in Trentino nel 2021 hanno denunciato entrate per 792 milioni, con un reddito medio di 13.710 euro. Ampia, ma non da primato, la differenza di guadagno rispetto ai contribuenti nati in Italia che denunciano in media un reddito di 23.790 euro. La differenza tra italiani e stranieri è quindi mediamente di 10.080 euro.
Molto più marcato il gap che si registra in Alto Adige, dove si arriva a 11.940 euro di differenza, considerando un reddito medio degli stranieri pari a 14.830 euro e un reddito degli italiani che tocca i 26.770 euro.Da questi valori è anche possibile calcolare gli importi Irpef versati, che nel complesso valgono 102 milioni a Trento e 164 a Bolzano per un totale regionale di 266 milioni. In questo modo, l'imposta sui redditi delle persone fisiche versata da chi è nato all'estero ammonta a 2.800 euro a Trento, con un differenziale di 2.380 euro rispetto ai nati in Italia. In Alto Adige la cifra pagata dagli stranieri tocca i 3.540 euro, con un gap di 3.010 euro rispetto agli italiani.
Guardando alla fotografia a livello nazionale, il contributo della componente immigrata alla fiscalità nazionale viene da 4,17 milioni di contribuenti, che hanno dichiarato 57,5 miliardi di euro di redditi e versato 8,2 miliardi di euro di Irpef. Nel 2020, per la prima volta, diminuisce il loro numero (-1,8%) a causa dell'impatto della pandemia che è ancora più evidente sul volume dei redditi dichiarati (-4,3%) e su quello dell'Irpef versata (-8,5%). Tra i contribuenti nati all'estero, quasi la metà (48,7%) ha dichiarato un reddito annuo inferiore a 10 mila euro. Molto diversa invece la situazione per i redditi oltre 25 mila euro: appena l'11,5% dei contribuenti nati all'estero si colloca in questa fascia (solo l'1,8% sopra i 50 mila), contro il 30,5% dei nati in Italia (6,0% sopra i 50 mila). Da sottolineare che oltre la metà dei contribuenti nati all'estero si concentra in quattro regioni: Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Lazio.
Mediamente i contribuenti stranieri rappresentano il 10,1% del totale, ma nelle regioni del Centro-Nord i valori si alzano, raggiungendo il valore massimo, come detto, in Trentino Alto Adige (15,4%). Tuttavia, il differenziale tra redditi tra nati in Italia e nati all'estero rimane piuttosto elevato: mediamente, in Italia, un contribuente nato all'estero ha dichiarato 14.360 euro, 8 mila euro in meno rispetto ad un contribuente italiano. I contribuenti nati all'estero "più ricchi" sono in Lombardia e Friuli Venezia Giulia (oltre 16 mila euro); i più poveri, invece, si registrano in Calabria, con meno di 9 mila euro annui.