Agricoltura, allarme per la carenza di stagionali. Coldiretti: velocizzare il rilascio dei nulla osta agli stranieri
Il presidente dell'associazione contadina in Trentino Alto Adige, Gianluca Barbacovi, oggi, 31 maggio, illustrato il quadro al commissario del governo a Trento: "La situazione è molto seria con il rischio concreto di perdere tempo vitale per le imprese"
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TRENTO. All'agricoltura italiana servono almeno centomila lavoratori stagionali per garantire le campagne di raccolta estive di frutta e verdura.
Lo afferma la Coldiretti, nel sottolineare che l’arrivo del grande caldo accelera la maturazione nei campi e rende ancora più urgente far fronte alla carenza di manodopera.
La situazione è critica anche in regione.
"Occorre – sottolinea Coldiretti Trentino Alto Adige – velocizzare il rilascio dei nulla osta necessari per consentire ai lavoratori extracomunitari, ammessi all’ingresso con il decreto flussi, di poter arrivare in Italia per lavorare nelle imprese agricole al più presto. Le imprese agricole hanno bisogno dei lavoratori richiesti ma, ad oggi, non sono stati ancora rilasciati i nulla osta da parte degli sportelli unici.
Preoccupato il commento del presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige, Gianluca Barbacovi: "La situazione è molto seria con il rischio concreto di perdere tempo vitale per le imprese. Stamattina (31 maggio, ndr) insieme al nostro direttore Enzo Bottos, abbiamo incontrato il prefetto a Trento che è a conoscenza della problematica e ha assicurato che si rapporterà con Roma per sbloccare la situazione in tempi brevi ".
Rispetto all'anno scorso, precisa Coldiretti Trentino Alto Adige, le quote di lavoratori extracomunitari ammessi per decreto in Italia è stato alzato a 69mila e di questi, la fetta riservata all'agricoltura è di 42mila posti, a fronte dei quali sono però pervenute circa 100mila domande.
La presenza di lavoratori stranieri è diventata strutturale nell’agricoltura italiana dove un prodotto agricolo su quattro viene raccolto in Italia da mani straniere che rappresentano più del 29% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo il Dossier di Idos al quale ha collaborato la Coldiretti.
Si tratta soprattutto – continua Coldiretti regionale – di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese, spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli. Ma con strumenti concordati con i sindacati, occorre consentire anche ai percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter collaborare temporaneamente alle attività nei campi che chiede “un piano per la formazione professionale e misure per ridurre la burocrazia e contenere il costo del lavoro con una radicale semplificazione che possa garantire flessibilità e tempestività di un lavoro legato all’andamento climatico sempre più bizzarro”.