In Trentino aumentano le imprese aperte da cittadini immigrati: +29,4% in 10 anni
Ma l'incidenza sul totale delle attività resta inferiore alla media nazionale. e del Nordest: rappresentano l'8% delle 51.304 presenti in provincia: i dati diffusi dall'Ufficio studi e ricerche della Camera di commercio di Trento. Prevale la forma di ditta individuale
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TRENTO. Le imprese registrate e gestite da imprenditori di origine straniera in Trentino al 30 giugno scorso sono 4.110, in aumento di 267 unità rispetto al 30 giugno 2021 (+6,9%).
Rappresentano l'8% delle 51.304 attività presenti sul territorio e, nonostante la loro incidenza sia inferiore a quanto rilevato nel nord-est (11,9%) e al dato nazionale (10,7%), negli ultimi dieci anni si evidenzia una crescita complessiva del 29,4%, a fronte di un calo dell'1,6% del totale delle imprese provinciali.
Lo riporta l'Ufficio studi e ricerche della Camera di commercio di Trento, sulla base dei dati del Registro delle imprese.
La quota più consistente di imprese con titolare straniero operano nel comparto delle costruzioni (28,5%), nel commercio (20,6%) e nel turismo (13,2%). La forma individuale rappresenta quella prevalente con 2.886 unità, oltre il 70% del totale. A seguire, le società di capitale (19,0%), le società di persone (10,5%) e le altre forme (0,3%).
Considerando i Paesi di provenienza degli imprenditori, quello più rappresentato è l'Albania (il 14,3% del totale); seguono la Romania (11,7%), Marocco (8,4%), Svizzera (al 5,9%, per un fenomeno migratorio di ritorno da parte dei figli di emigrati italiani), la Cina (5,7%) e, con numeri più contenuti, il Pakistan, la Moldavia e la Macedonia del Nord.
Commentando un precedente report nazionale, nel giugno scorso, il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, aveva detto: "Le imprese gestite da persone di origine straniera rappresentano una realtà sempre più consolidata nel nostro Paese. È però una impresa che solitamente nasce piccola, poco strutturata, espressione delle capacità del singolo e delle opportunità del mercato.
I consistenti flussi di immigrati che arrivano nel nostro Paese penso che continueranno ad alimentare questa dinamica e quindi l'ulteriore diffusione del tessuto imprenditoriale straniero, che è un fattore di crescita per tutta l'economia nazionale. Queste imprese, però, vanno aiutate a rafforzarsi e a integrarsi pienamente nel tessuto produttivo e sociale italiano".