Jet privati e super ricchi inquinatori, alla Laver Cup la protesta di un giovane che si dà fuoco in campo
L'azione durante il match tra Stefanos Tsitsipas e Diego Schwartzman, l'intervento dei sanitari ha scongiurato il peggio per l'attivista che voleva rilanciare le denunce sull'impatto delle diseguaglianze di reddito anche sulla crisi ecologica
TRENTO I ragazzi di Fridays for Future sfilano in centro: un grido contro le aggressioni ambientali
ROMA. Rimbalza alla Laver Cup di tennis la protesta contro i voli aerei privati, quelli dei super ricchi, denunciati per l'enorme inquinamento atmosferico che causano (specie nel calcolo pro capite).
Alla O2 Arena di Londra, nel corso del secondo match della giornata d'esordio tra Stefanos Tsitsipas e Diego Schwartzman, un giovane dopo aver fatto irruzione in campo, ha cercato di darsi fuoco a un braccio mentre mostrava un cartello contro l'uso dei jet privati.
L'immediato intervento degli uomini della sicurezza, e dei sanitari presenti all'interno dell'arena londinese, ha scongiurato il peggio: l'uomo è stato prontamente medicato e accompagnato fuori dal campo.
Dopo pochi minuti di interruzione, il match è regolarmente ripreso.
Da tempo, a fronte della crisi ecologica e del'emergenza climatica, dal mondo ambientalista si levano le denunce sul gigantesco impatto che ha il traffico globale di jet privati sulla quantità di gas serra immesse in atmosfera.
Più in generale gli attivisti additano le differenze di classe che caratterizzano anche l'inquinamento e delle quali bigonerebbe tener conto nelle contromisure da adottare a livello istituzionale: in altre parole, si osserva che i più ricchi presentano un forte moltiplicatore di inquinamento rispetto alle classi medie o ai meno abbienti.
In Europa la questione è stata parecchio discussa, per esempio in Francia e qualche club calcistico di primo livello si è impegnato a scegliere il treno per le trasferte di campionato, invece dell'aereo.
In proposito, in Francia ha suscitato una certa indignazione sociale la reazione di Mbappé che è scoppiato a ridere di fronte alla domanda di un giornalista su questa tematica.