Aumento dei contanti, cresce il sommerso: per Bankitalia il Trentino è una zona a rischio
Il dibattito sulla proposta di legge della Lega nord per aumentare a 10mila euro il tetto al contante (oggi è 2mila euro) riporta all'attenzione il tema dell'economia sommersa
TRENTO. Quelli a favore dicono che è uno strumento per dare fiato all'economia. I contrari, invece, sostengono che è semplicemente un sistema per favorire gli evasori e rimettere in circolo i soldi del "nero". Il dibattito sulla proposta di legge della Lega nord per aumentare a 10mila euro il tetto al contante (oggi è 2mila euro) riporta all'attenzione il tema dell'economia sommersa.
Secondo la stima dell'Istat sul tasso di irregolarità (cioè il rapporto percentuale tra occupati irregolari e occupazione totale) la situazione trentina non è delle migliori. Dai dati 2019 ci sono settori in cui il lavoro nero è piuttosto diffuso nella nostra provincia. In media - secondo l'Istat - il 9,5 per cento dei lavoratori avrebbe contratti in parte non regolari, contro una media nazionale del 12,6) e un dato dell'Alto Adige fermo all'8,4 per cento.
Se però andiamo a considerare attività quali l'agricoltura e la silvicoltura il tasso di irregolarità in Trentino schizza al 18,7 per cento, il più alto di tutto il Nord Italia (media nazionale 24,1%, Alto Adige 7,4%).Di più.
Nel rapporto Uif (Unità di Informazione Finanziaria, costituita in seno alla Banca d'Italia) si sottolineava che anche nel 2021 i livelli più elevanti di rischio di riciclaggio collegato all'utilizzo di contante si rilevano nelle province centro-settentrionali, tra cui il Trentino.
«Zone - si spiega - caratterizzate da un utilizzo di contante mediamente inferiore a quanto osservato nel resto del Paese, ma dove i criminali sembrano poter sfruttare le migliori opportunità di investimento sia nell'economia legale che in quella illegale».