I gruppi di acquisto solidale a Rovereto: uniti per mangiare meglio e risparmiare
Ormai sono oltre 250 le famiglie nella città della Quercia che partecipano ai tre “Gas” locali, saltando la grande distribuzione organizzata: «Compriamo all’ingrosso dai produttori e distribuiamo ai soci»
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CAROVITA Per mangiare una famiglia arriva a spendere mille euro in più all’anno
ROVERETO. È l'unico "Gas" che più aumenta, più fa felici le famiglie. Parliamo, aldilà del gioco di parole, dei "Gruppi di acquisto solidale". Ovvero di famiglie che mettono insieme la lista della spesa, acquistano a km zero o in modo diretto dai fornitori, e a prezzi più convenienti rispetto al supermercato. Una realtà rilevante, visto che coinvolge ormai centinaia di famiglie roveretane.
Per non parlare di quelle che fanno la fila per organizzare nuovi gruppi di acquisto. Perché il Gas, spiega chi ne fa già parte, è un modo per mangiare «all'insegna del benessere, con prodotti di qualità, ecosostenibili e risparmiando fino a un 30% sulla spesa annuale». E come non bastasse, si evitano gli sprechi, perché si programmano le esigenze, consumando quello che si è comprato. «Perciò il Gas è un modo intelligente per aggirare l'inflazione e il cibo di scarsa qualità che, troppo spesso, si affaccia sugli scaffali di certi punti vendita».
A seguito del tam tam sono oggi sempre di più le famiglie che bussano alle porte dei tre Gas in città, quello di San Giorgio "Atuttogas", quello del Brione "La sporta" (nelle foto) e "GaSud" di Lizzanella, per entrare a farne parte. «C'è la fila per entrare nei Gas - conferma la presidente Renza Delaiti del Gas "La sporta" - noi siamo già in 60 soci, cioè 250 persone circa. Ma ci siamo dati un limite per motivi burocratici. Tenere la contabilità e gestire gli acquisti quando i fornitori ci portano quintali di merce fresca non è facile. Ma per fondare un nuovo gas basta uno statuto, la partita iva, un direttivo e un conto corrente. Così, quando arriva la merce, basta un bonifico dei soci».
Manco a farlo apposta, la stragrande maggioranza dei soci appartiene al gentil sesso. D'altronde, si direbbe, è dalla notte dei tempi che le madri di famiglia hanno sempre trovato la soluzione per portare un piatto in tavola. Non è una sorpresa allora se, ancora oggi, l'ingegnosità delle signore "gasiste" non è da meno. D'altronde il contesto sociale ed economico lascia poco spazio all'immaginazione e le cifre parlano chiaro: i poveri sono in aumento e l'associazionismo benefico, da Trentino solidale ad Almac-Aiuto Alimentare, dal Banco alimentare alla Caritas, fino agli Alpini, ammette che sempre più famiglie chiedono aiuto per portare un piatto di minestra in tavola.
In Trentino i poveri sono tremila e a Rovereto e in Vallagarina le famiglie in difficoltà sono ben 350, di cui 220 soltanto a Rovereto. Ovvero, come dire che 600 persone mangiano perché sostenute dalle associazioni benefiche con beni di prima necessità distribuiti ogni mese. Nel 2021 ben 80 tonnellate di cibo sono state consegnate. Sia chiaro: le famiglie dei Gas non sono povere. Si tratta di famiglie normali, che fanno una scelta ideale ed eco-sostenibile: la spesa green e con zero spreco.
Ma, allo stesso tempo, trovano il modo per contenere le uscite, riempiendo comunque il frigorifero. Il che, al giorno d'oggi con le bollette e i prezzi al rialzo, male non fa. «Il nostro must sono le arance - racconta Stefania Caputo di Atuttogas, che raccoglie 30 famiglie - che in inverno arrivano ogni mese dalla Sicilia. Il riso viene da Verona, la pasta e i formaggi dal reggiano e dalla Lessinia».
«A questo si aggiungono la verdura e gli ortaggi stagionali da produttori locali. Mentre il fornitore di carne ha un'azienda vicino Trento. Facendo un calcolo a occhio, ogni ordine misto può arrivare a 500 - 600 euro per famiglia. Facendo i conti, si può dire che in media una famiglia può arrivare a risparmiare un 30% su base annua. Perciò essere gasisti vale la pena».
Su un piano più operativo, i soci gasisti possono utilizzare il sito e-circles, per gestire il proprio Gas: dagli ordini dei prodotti alle riunioni periodiche. Inoltre i soci sottoscrivono un patto: ricercare uno stile di vita eco-sostenibile.
«Facciamo acquisti mirati - prosegue la signora Delaiti - anche collaborando a livello nazionale. Ad esempio per comprare il caffé dalla Colombia, così i contadini non cascano nelle mani dei narco-trafficanti. Poi quest'anno abbiamo acquistato i panettoni dal carcere di Vicenza. I mandarini vengono da Rosarno, da una cooperativa di produttori, che ha presentato a Rovereto questa proposta: anziché incassare 10 centesimi al chilo, vendendo alla grande distribuzione, che poi fissa a 1,50 il prezzo al supermercato, preferiamo vendere a 80 centesimi ai gasisti. Così la cooperativa può assumere gli immigrati. I nostri principi sono bontà, sostenibilità e legalità».