Imposte, Pinzolo come zio Paperone: nove milioni di euro di entrate all’anno
Trento al primo posto in termini assoluti con 40 milioni di euro, davanti a Rovereto e Riva del Garda. Ton invece è il municipio più “povero” del Trentino. Il sindaco di Pinzolo, Enrico Cereghini: «Sei milioni di euro sono entrate derivanti dalle imposte sulle seconde case»
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TRENTO. Pinzolo il Comune che, rispetto al numero di abitanti, incassa di più da imposte, tasse ed entrate assimilabili. Ton, al contrario, il municipio più "povero". Ci sono quasi tutti i paesi del Trentino nella classifica curata da Openpolis su dati Openbdap riguardante i proventi pubblici riferiti al 2021.
Le entrate fiscali delle amministrazioni civiche sono sostanzialmente di tre tipi: l'imposta municipale propria (Imis o Imu), quella sui rifiuti e l'addizionale comunale Irpef. A queste vanno aggiunte l'imposta di soggiorno e i diritti sulle affissioni pubblicitarie, che per altro negli ultimi si sono drasticamente ridotte ovunque.
Il centro delle Giudicarie, sul cui territorio ricade la "ricca" Madonna di Campiglio, si aggiudica il trofeo di "Comune Paperone" per l'ennesima volta, con proventi da tasse e imposte per oltre 9,5 milioni di euro, pari a più di 3.112 euro per residente. Ai primi posti, dopo Pinzolo, ci sono tutti comuni turistici, da Mazzin di Fassa a Lavarone, da Canazei a Mezzana, anche se con entrate pro capite decisamente meno copiose di Pinzolo, attorno ai 1.600-1.700 euro.
A ben guardare, tutta la parte alta della classifica è zeppa di paesi in cui la componente del turismo e delle seconde case vale parecchio in termini di entrate. Ce lo spiega bene proprio il sindaco di Pinzolo Enrico Cereghini. «Quei 9,5 milioni di euro sono sostanzialmente tutta l'Imis incassata dal Comune. Chiaro che i 3.112 euro di media per abitante sono un dato fuori scala rispetto al resto del Trentino, spiegato dal fatto che 6 milioni sono entrate derivanti dalle imposte sulle seconde case, a cui vanno aggiunti 1,5 milioni di euro degli alberghi».
Spontanea l'osservazione successiva: è facile amministrare un comune potendo contare ogni anno su un "tesoretto" simile. «Sarebbe bello se fosse così - risponde schietto il primo cittadino rendenero - la verità è che di questi 9,5 milioni, più di un terzo, cioè circa 3,5 milioni, non li vediamo nemmeno. Vanno infatti nel Fondo di solidarietà per gli altri comuni trentini e per noi sono guai perché i proprietari delle seconde case, che pagano belle somme con l'Imis, pretendono servizi di prim'ordine. Noi, invece, siamo in difficoltà nello spiegare che non sempre riusciamo a garantire la massima qualità, considerando che dobbiamo devolvere parte di quello che incassiamo al Fondo perequativo».
All'altro estremo della classifica il Comune di Ton, in Bassa Valle di Non. «Siamo un paese di contadini, con poche seconde case: poveri ma sani» la battuta del sindaco Ivan Battan, dall'alto dei 104 euro che ricava da ogni suo cittadino per far funzionare la macchina amministrativa. «In realtà - dice lui - credo che sia una somma un po' più alta perché a quanto mi risulta nel 2021 dall'Imis abbiamo incassato 285mila euro e nel 2022 addirittura 303mila».
La discrepanza dipende probabilmente dal diverso modo di registrare le varie voci dentro i bilanci seguendo in modo non sempre uguale le indicazioni legislative dello Stato. A livello di valori assoluti il comune che incassa di più dalle imposte è quello di Trento con oltre 40 milioni di euro, per una media di 341 euro a testa. Al secondo posto Rovereto con 12,4 milioni e una quota pro capite di 313 euro, seguito da Riva del Garda con 12,2 milioni e una media di 689 euro per residente. Arco incassa 9,7 milioni (548 euro), poco più di Pinzolo pur avendo oltre il quintuplo di abitanti.
A livello nazionale la media degli incassi delle amministrazioni comunali è di 496 euro pro capite. Secondo i dati elaborati da Openpolis tasse e imposte valgono all'incirca un quarto delle entrate totali anche se - come dimostrato dalla tabella qui a fianco - gli importi variano parecchio da comune a comune.