Economia / Il punto

Estate in montagna, numeri in diminuzione per il turismo in Trentino

L'Associazione albergatori fotografa un quadro di decremento dell'occupazione delle stanze (72,2%, oltre due punti in meno rispetto al 2022), tuttavia risulta in aumento il ricavo medio. Dalle elaborazioni emerge una perdita di "appeal" della vacanza tra i monti

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TRENTO. Cala l'occupazione delle stanze nel comparto turistico nella stagione estiva in Trentino, ma aumenta il ricavo medio.

Se nell'estate 2022 la percentuale di occupazione si attestava sul 74,5%, nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre 2023 lo stesso tasso è sceso al 72,2%, mentre il ricavo medio per una stanza in trattamento B&b è a 171,6 euro (+7,2 euro rispetto all'anno precedente).

È quanto emerge dai dati elaborati dall'ufficio marketing e ricerche dell'Associazione albergatori e imprese turistiche della Provincia di Trento (Asat) attraverso il software "H-Benchmark".

Dalle elaborazioni, emerge una perdita di "appeal" della montagna trentina. La percentuale di occupazione, infatti, si è abbassata dal 70,5% dello scorso anno al 65,8% dell'estate 2023 (meno 6,7%). Come per l'intero Trentino, il ricavo medio per stanza in trattamento B&b è aumentato (più 7,2 euro) passando dai 153,6 euro del 2022 ai 160,8 euro del 2023. Più contenuta la diminuzione del tasso di occupazione nel caso della destinazione laghi: dall'85% del 2022, si passa al 83,9% del 2023.

Nelle città trentine, invece, il tasso di occupazione delle camere è in deciso aumento (più 4,4%) nel 2023 (79,1%) rispetto al medesimo valore rilevato nel 2022 (75,8%).

Il calo della percentuale di occupazione è decisamente più marcato nel caso di hotel a 4 stelle e 4 stelle superior (-4,2%), rispetto al caso di hotel a 3 stelle e 3 stelle superior (-1,4%). Per gli alberghi a 4 stelle e 4 stelle superior il prezzo medio per stanza in B&b è salito dai 216,7 euro del 2022 ai 225,8 euro del 2023, mentre nel caso di 3 stelle e 3 stelle superior lo stesso indicatore è cresciuto dai 129,1 euro del 2022 ai 137 euro del 2023.

"Un'estate moderatamente positiva, tra luci ed ombre, in termini di afflusso turistico. Certamente uno dei fattori ad avere inciso negativamente in tal senso è stato il meteo. Ma anche il maggior 'peso' dei turisti italiani in alta quota, rispetto a quelli stranieri, combinato con la condizione economica che ha ridotto la capacità di spesa nel Belpaese", ha commentato il vicepresidente dell'Asat, Alberto Bertolini.

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