Spesa, la fiammata dei prezzi: il record è dei succhi di frutta a più 52,9 per cento
I numeri trentini dell’Osservatorio prezzi e tariffe del ministero delle Imprese e delle imprese e del made in Italy. Nel carrello dei 41 prodotti più utilizzati l’aumento medio è del 9,28 per cento. Il direttore del Centro ricerca e tutela consumatori, Carlo Biasior: “Vanno preferite le filiere corte, perché hanno molti meno intermediari”
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TRENTO. I succhi di frutta aumentati in Trentino in un anno di oltre il cinquanta per cento (52,99% per la precisione), l'olio extra vergine di oliva a +30,54%, il riso a +38,75%. Eccolo, nero su bianco, il salasso nel carrello della spesa che tutti noi stiamo provando sulla nostra pelle (e nei nostri portafogli), analizzando i dati ufficiali diffusi dall'Osservatorio Prezzi e Tariffe del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e che prendono in considerazione i 41 prodotti che meglio rappresentano la spesa che la maggior parte delle famiglie fa ogni settimana. Rispetto a settembre 2022, l'aumento complessivo è del 9,28%.
Come districarsi in mezzo a tutti questi aumenti? Per Carlo Biasior, direttore del Centro ricerca e tutela consumatori, “bisogna puntare sulle filiere corte con meno intermediari e dobbiamo investire un po' del nostro tempo per cercare i prodotti con il miglior rapporto qualità-prezzo”.
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