Carovita e diseguaglianze di reddito: ci sono anche i super ricchi che chiedono di essere tassati di più
Dall'appello rivolto al summit di Davos al caso della ereditiera austriaca Marlene Engelhorn, discendente del fondatore della Basf, che a fronte del'inerzia dei governi ha avviato in proprio un'iniziativa per decidere con una rappresentanza di cittadini come donare parte dei 25 milioni di euro ricevuti. "Ho ereditato una fortuna, e quindi il potere, senza aver fatto nulla per questo"
RAPPORTO Oxfam: i super ricchi moltiplicano i loro patrimoni, i poveri il carovita
TRENTO. Sono 260 tra milionari e miliardari i firmatari di una lettera, indirizzata ai leader politici partecipanti al World Economic Forum di Davos, in cui manifestano la volontà di pagare più tasse. Avviene proprio nei giorni in cui in Italia, timidamente, qualcuno tenta di riportare nell'agenda politica e del dibattito pubblico la questione della possibilità di tassare i patrimoni dei super ricchi, una proposta in genere stroncata tra pregiudizi, strumentalizzazioni e fake news.
Ma torniamo a Davos e ai super ricchi che chiedono di essere tassati per favorire le politiche pubbliche redistributive (socialdemocratiche, si potrebbe dire).
A corredo della lettera - coordinata da Patriotic Millionaires, Patriotic Millionaires UK, Taxmenow, Millionaires For Humanity e Oxfam - il rapporto Orgogliosi di pagare di più, e i risultati del sondaggio condotto da Survation per conto di Patriotic Millionaires con cui sono stati interpellate oltre 2.300 persone titolari di patrimoni investibili (escluse le abitazioni) superiori a un milione di dollari.
Dai risultati emerge che il 74% è favorevole a un aumento delle imposte sulla ricchezza per affrontare la crisi del carovita e migliorare i servizi pubblici; il 75% è favorevole all'introduzione di un'imposta patrimoniale del 2% sui miliardari, come proposto dall'Osservatorio fiscale europeo nell'ottobre 2023; il 58% è favorevole all'introduzione di un'imposta patrimoniale del 2% per le persone con più di 10 milioni di dollari. Inoltre per il 72% ritiene la ricchezza estrema contribuisce ad acquistare influenza politica e per il 54% la ricchezza estrema è una minaccia per la democrazia.
Tra i firmatari in 17 Paesi Abigail Disney, Brian Cox, Simon Pegg, Valerie Rockefeller, Marlene Engelhorn, Guy Singh-Watson, Stephanie Bremer e gli italiani Martino Cortese e Guglielmo e Giorgiana Villarosa di Notarbartolo.
Il sondaggio ha anche rilevato che il 70% pensa che l'economia sarebbe più forte se aumentassimo le tasse sulle ricchezze estreme per investire nei servizi pubblici e nelle infrastrutture sociali nazionali; il 66% delle persone con un milione di dollari o più sarebbe favorevole a un aumento delle imposte a proprio carico se queste venissero utilizzate per servizi pubblici e infrastrutture sociali nazionali; il 57% ritiene che la ricchezza estrema impedisca ad altri di migliorare il proprio tenore di vita e ostacoli la mobilità sociale; il 53% ritiene che la ricchezza estrema sia responsabile del peggioramento del cambiamento climatico.
In questo contesto ha fatto clamore il caso della giovane ereditiera austro-tedesca, Marlene Engelhorn, discendente di Friedrich Engelhorn, il fondatore dell'azienda chimica e farmaceutica tedesca Basf, ha deciso di creare un gruppo di cittadini per decidere come donare parte della fortuna avuta in eredità, pari a circa 25 milioni di euro.
Engelhorn, che ha 31 anni, ha pertanto inviato a 10.000 persone, selezionate a caso in Austria, una lettera, chiedendo loro di completare un sondaggio.
Tra coloro che lo completeranno, lei restringerà poi il campo a 50 persone di diversa estrazione, che secondo lei rappresentano la popolazione austriaca, che poi la aiuteranno a sviluppare idee su come distribuire il denaro
"Ho ereditato una fortuna, e quindi il potere, senza aver fatto nulla per questo", ha detto Engelhorn citata da Bbc News online, aggiungendo che "lo Stato non vuole nemmeno tasse su questo". L'Austria ha infatti abolito l'imposta di successione nel 2008, e l'ereditiera ritiene che questo sia ingiusto.
La rivista americana Forbes stimava il patrimonio di Traudl Engelhorn-Vechiatto in 4,2 miliardi di dollari, e già prima che lei morisse sua nipote aveva dichiarato di voler donare circa il 90% della sua eredità.
"Se i politici non fanno il loro lavoro e non redistribuiscono, allora devo ridistribuire io stessa la mia ricchezza", ha spiegato nella sua dichiarazione, aggiungendo che "molte persone faticano ad arrivare a fine mese con un lavoro a tempo pieno e pagano le tasse su ogni euro guadagnato dal lavoro. Lo considero un fallimento della politica, e se la politica fallisce, allora i cittadini devono affrontarlo da soli". (ANSA)