Turismo / Conti

Tassa di soggiorno in provincia di Trento: nel 2023 incassati 27,6 milioni di euro

Si tratta di una cifra triplicata rispetto al 2021 (9,9 milioni) e raddoppiata rispetto al 2020 (13,9 milioni), ma quei due anni, caratterizzati dal Covid e quindi dalle varie restrizioni, hanno decisamente poco valore statistico

TRENTO. L'imposta provinciale di soggiorno ha portato nelle casse ben 27,6 milioni di euro nel 2023 (il periodo di riferimento è dall'1 novembre 2022 al 31 ottobre 2023). Si tratta di una cifra record, considerato che nel 2022 si era arrivati a 22,1 milioni di euro. Una cifra triplicata rispetto al 2021 (9,9 milioni) e raddoppiata rispetto al 2020 (13,9 milioni), ma quei due anni, caratterizzati dal Covid e quindi dalle varie restrizioni, hanno decisamente poco valore statistico. Quello che conta è appunto il dato 2023, che ha visto una crescita decisamente importante, raggiungendo i 27 milioni e 637 mila euro.

A fornire i numeri è l'assessore Roberto Failoni, che ha risposto a un'interrogazione del gennaio scorso presentata dalla consigliera del Pd Michela Calzà, che ha posto alla giunta una serie di domande utili a fare il punto sia sulla situazione del turismo e del marketing turistico, sia sulle attività svolte dalle neonate Ata, ovvero le Agenzie territoriali d'area. Calzà spiega che le Ata, che sono quattro (Dolomiti, Dolomiti di Brenta, Garda trentino e Città, laghi e altipiani) hanno come compito lo studio dei flussi turistici attuali e potenziali, le attività di benchmarking, lo sviluppo dei prodotti turistici interambito, l'ideazione e l'implementazione di progetti di sviluppo del prodotto turistico, analisi e proposte per la mobilità turistica e l'innovazione digitale.

Tornando alle risposte di Failoni, viene fatto anche il punto sui finanziamenti concessi alla Apt: al top c'è il Garda con 4,6 milioni nel 2023 (erano 3,4 l'anno precedente), seguita da Fassa (3,5, in crescita rispetto ai 2,1), Fiemme (2,3 milioni, in linea con i 2,2), Sole (2,3 milioni, stabili), Campiglio (2 milioni, stabili), Valsugana (1,6 milioni, stabili), Paganella (2 milioni, stabili), Trento (1,4 milioni, in leggerissima crescita) e Alpe Cimbra (1,3 milioni, stabili). Sotto il milione le Apt "Smart" (San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi), val di Non e Rovereto. Totale 23,9 milioni di euro alle varie Apt.

L'assessore passa poi alle Ata, che «sono state finanziate interamente da risorse pubbliche derivanti dall'imposta provinciale di soggiorno. Trentino Marketing nel 2023 ha assegnato 644 mila euro alla Dolomiti, 678 mila alla Dolomiti di Brenta, 507 mila alla Garda e 340 mila alla Città, laghi e altipiani». Il totale è quindi di 2 milioni e 170 mila euro, in crescita rispetto ai 963 mila euro del 2022. Il costo per le attività delle quattro agenzie l'anno scorso è stato di 752 mila euro.

La differenza tra contributo versato ed effettivo utilizzo (nel 2023 è stato "avanzato" circa 1 milione e mezzo di euro), spiega ancora Failoni rispondendo a una specifica domanda di Calzà, restano a disposizione: «Se non utilizzate nell'anno di attribuzione, le somme possono essere utilizzate negli anni successivi come definito in generale dalla Convenzione tra Trentino Sviluppo e Provincia».

Infine l'assessore elenca le attività svolte dalle Ata: tra queste ci sono uno studio di fattibilità per il riposizionamento del centro di benessere termale Garda Thermae, uno studio preliminare di fattibilità per il golf in zona Garda, il restyling del Dolomiti Brenta Bike e la sperimentazione di nuove forme di mobilità collettiva "on demand" in val di Sole.

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