Finanza / Affare

Dolomiti Energia, acquisizione delle quote da 400 milioni di Hydro DE: ora l’idroelettrico è tutto "trentino"

La giunta provinciale plaude: «una questione centrale» della nostra autonomia, ma la Cgil spinge: «Adesso ci dicano qualcosa del rinnovo delle concessioni»

PRO E CONTRO Prelazione o non prelazione
VISIONI Perché Ianeselli e Fugatti avevano idee diverse

TRENTO. Dopo l’annuncio di aver esercitato la prelazione, nello scorso luglio, Dolomiti Energia Holding ha annunciato di aver acquistato dal fondo australiano McQuaire le quote del 40 per cento azionario (ex quote Enel) di Hydro Dolomiti Energia, acquisendo così anche il 100 per cento del controllo sulla società idroelettrica trentina, come indicato dai soci pubblici (Provincia, Comuni di Trento e di Rovereto in primis).

Il comunicato. 

Gruppo Dolomiti Energia e Macquaire Asset Management hanno perfezionato oggi la cessione di una quota di Hydro Dolomiti Energia detenuta da Macquarie European Infrastructure Fund 4, pari al 40% del capitale sociale.

 L’accordo, che ha ottenuto il nulla osta Golden Power e dall’Autorità Antitrust, ha un controvalore di 401,5 milioni di euro, per circa 366,5 milioni di euro pagati a titolo di corrispettivo

Con il perfezionamento di questa operazione l'intero capitale di Hydro Dolomiti Energia sarà detenuto dal Gruppo Dolomiti Energia, già proprietario del restante 60%.

L'intesa raggiunta suggella 8 anni di proficua collaborazione fra Macquaire Asset Management e il Gruppo Dolomiti Energia. Quasi un decennio caratterizzato in ogni fase da una visione comune nell'affrontare le sfide e nell'esplorare nuove opportunità che hanno contribuito a realizzare sinergie e risultati significativi.

“Siamo estremamente soddisfatti di questa operazione - commenta Stefano Granella CEO del Gruppo – che rappresenta un'opportunità per semplificare i processi interni e massimizzare le sinergie lungo tutta la catena del valore in modo da avere un margine integrato dell'energia, ma riflette anche il nostro impegno a creare valore nel lungo periodo per i nostri stakeholder. Si tratta di un asset strategico a sostegno della decarbonizzazione e della transizione energetica del Gruppo".

Hydro Dolomiti Energia gestisce un parco di impianti idroelettrici in Trentino e Veneto, con una potenza totale efficiente di circa 1.280 MW. In particolare, il parco è composto da 26 impianti di grande derivazione, per complessivi 1.278 MW, e 3 impianti di piccola derivazione, per complessivi 2,4 MW.

Immediato il plauso della giunta provinciale. “C’è piena soddisfazione per questa acquisizione che consente al Gruppo Dolomiti Energia di detenere l’intero capitale di Hydro Dolomiti Energia” così il presidente Fugatti. “Si tratta - prosegue Fugatti - di un passaggio strategico, che risponde ad un impegno condiviso all’unanimità da tutto il consiglio provinciale nonché all’atto di indirizzo congiunto approvato dalla Provincia autonoma di Trento e dai Comuni di Trento e Rovereto, quali soci pubblici di riferimento di Dolomiti Energia Holding tramite le quote in Fin.Dolomiti Energia. Una scelta in continuità con il disegno di politica industriale - nel cui ambito è nata la stessa Dolomiti Energia - volto ad esprimere la capacità del territorio trentino e delle sue istituzioni pubbliche di riferimento di governare in chiave unitaria l’ambito della produzione di energia idroelettrica e dei servizi pubblici locali. Una questione centrale specie di fronte alle sfide della transizione energetica e della sostenibilità”.

Si associa l’assessore provinciale all’energia Mattia Gottardi: “Il tema della produzione idroelettrica e delle scelte in materia è ovviamente essenziale per il nostro territorio, come dimostra anche l’ampia condivisione sul tema. Si potrà così rafforzare l’impegno, ritenuto prioritario per la Provincia, di valorizzare la risorsa acqua rispetto al ritorno economico e ambientale sul territorio trentino, nonché al dovuto riconoscimento per le stesse comunità”.

Dal sindacato, però, il monito. Dichiara il segretario generale della CGIL del Trentino, Andrea Grosselli: “La definizione dell'accordo per l’acquisizione delle quote di Hde possedute dal fondo Macquarie rappresenta un primo importante passo per rendere interamente pubblico il Gruppo Dolomiti Energia. Per questo ribadiamo fin d’ora che sarebbe inaccettabile, dopo un passo così importante, che quote di Hydro Dolomiti Energia venissero di nuovo cedute a soggetti privati, ripristinando l’assetto precedente l’uscita del fondo australiano. Semmai bisogna procedere sulla strada che da sempre hanno già battuto le società idroelettriche di Alto Adige e Tirolo, Alperia e Tiwag, che sono interamente pubbliche, per provare a costruire all’interno dell’Euregio sempre più strette sinergie economiche, finanziarie ed industriali per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Per fare questo Dolomiti Energia deve proseguire nel suo piano di diversificazione ed investire sull’innovazione nei settori della produzione e distribuzione ma anche, per quanto di sua competenza, sui processi di elettrificazione dei consumi energetici domestici, industriali e della mobilità. Tutto questo è fondamentale per rafforzare l’azienda nella grande sfida della transizione energetica che per il Trentino e per l’Europa intera è anche un fattore decisivo per la competitività e per l’affermazione di una leadership tecnologica nel campo della sostenibilità. Anche così si potranno garantire inoltre qualità del lavoro e trattamenti economici adeguati per il personale di Dolomiti Energia e per quello dell’indotto.

Ora quindi è tempo di fare sistema soprattutto in vista del rinnovo delle concessioni idroelettriche. Oggi più che mai è principale responsabilità del Governo provinciale garantire che la gestione delle centrali di media e grande derivazione restino nella mani degli attori pubblici locali. Si tratta di una questione che va risolta entro questa legislatura senza procrastinare scelte che vanno assunto nell’immediato. Quello della gestione dell’acqua e della produzione idroelettrica, ovviamente con modalità efficienti e concorrenziali, deve infatti continuare ad essere un fattore di sviluppo e di crescita della nostra provincia in un rapporto sempre più stretto con le altre società territoriali della regione alpina”.

Doddisfatto il PD trentino. "Il via libera all'acquisto delle quote private di Hde da parte di Dolomiti energia è un grande risultato. Un obiettivo verso il quale il gruppo provinciale del partito democratico spinge da anni, convinto della centralità per il governo dell'Autonomia del controllo del bene acqua e dei suoi utilizzi; risultato che giunge grazie anche alla spinta decisa ed unitaria del Consiglio provinciale". Ad affermarlo in una nota è il capogruppo del Partito democratico del Trentino in Consiglio provinciale Alessio Manica. "Non va però considerato un traguardo, un punto di arrivo, ma l'inizio di un percorso che deve avere come comune denominatore il rafforzamento e la centralità della governance pubblica", aggiunge Manica.

"I prossimi due nodi che vanno affrontati rapidamente sono il rinnovo delle grandi concessioni e l'avvio di un percorso che renda più diffusa la partecipazione degli enti pubblici trentini e dei cittadini al governo di questa società ovvero il tema già posto più volte attraverso la proposta dell'azionariato diffuso. Proprio per proseguire questo percorso avviato con decisione dal Consiglio provinciale è già all'ordine del giorno del Consiglio una mozione del Pd che impegna la giunta a lavorare su questi temi non da domani ma da oggi".

 

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