Futuro degli stabilimenti Dana, la Provincia assicura ai sindacati il massimo impegno
Confronto con l'assessore Spinelli sui timori per le fabbriche trentine della delocalizzazione in Messico di parte della produzione italiana e della messa in vendita della società. Secondo i sindacalisti, si rischia un impatto pesantissimo sull'occupazione, la giunta annuncia incontri con i vertici aziendali: "Pronti ad attivare tutti gli strumenti possibili per garantire continuità produttiva"
TRENTO - Le rappresentanze sindacali degli stabilimenti Dana di Rovereto e Arco ieri hanno incontrato l'assessore allo sviluppo economico, lavoro, università e ricerca della Provincia di Trento, Achille Spinelli, manifestando le proprie preoccupazioni per la delocalizzazione in Messico di parte della produzione italiana e la messa in vendita della società.
I rappresentanti dei lavoratori - informano i sindacati - hanno rappresentato a Spinelli la situazione dello stabilimento trentino, informandolo anche sull'avvenuta scadenza del contratto aziendale.
Secondo i sindacalisti, la decisione di delocalizzare in Messico comporterebbe un impatto pesantissimo sull'occupazione dello stabilimento di Rovereto e sulle aziende dell'indotto.
La decisione seguirebbe la delocalizzazione in Lituania, avvenuta tra il 2020 e il 2021, di alcuni servizi amministrativi precedentemente effettuati presso gli uffici di Arco, mentre nei giorni scorsi è emersa la notizia della messa in vendita della società.
Gli stabilimenti trentini sembrano essere oggetto di disimpegno da parte dell'azienda nell'ambito della complessiva dismissione del ramo "Off-Highway".
Spinelli ha dato rassicurazioni sull'impegno della Provincia al fine di "salvaguardare gli stabilimenti e l'occupazione in Trentino".
L'assessore era accompagnato dalla dirigente generale del Dipartimento sviluppo economico, ricerca e lavoro, Laura Pedron.
"Abbiamo ascoltato - ha detto Spinelli - la voce dei lavoratori, ai quali abbiamo assicurato la massima attenzione da parte della giunta provinciale sul tema e la volontà di garantire lavoro e produzione degli stabilimenti trentini, che rappresentano il 60% dell'intera Dana Italia.
In Trentino con Dana si è costruito moltissimo sul fronte della ricerca, dell'innovazione e della qualità della vita dei lavoratori e non possiamo disperdere questo patrimonio.
Nei prossimi giorni ci confronteremo nuovamente con i vertici aziendali, ai quali preciseremo come la Provincia sia disposta ad attivarsi con tutti gli strumenti possibili per individuare soluzioni che possano garantire continuità produttiva e nuove commesse per gli stabilimenti trentini coinvolgendo Trentino Sviluppo e anche Invitalia, qualora l'azienda manifestasse l'interesse.
Comunicheremo inoltre l'intenzione, se necessario, di aprire un tavolo nazionale su Dana Italia portando la questione all'attenzione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il nostro obiettivo è tutelare i lavoratori e gli stabilimenti trentini, che rappresentano un pilastro fondamentale della presenza di Dana in Italia", ha aggiunto Spinelli.
Infine, riporta una nota della Provincia, Spinelli ha assicurato i presenti - Michele Guarda (Fiom-Cgil), Luciano Remorini (Fim-Cisl), Ezio Casagranda (Cub) e i circa 15 rappresentanti delle RSU - sull'impegno a monitorare da vicino l'evolversi della situazione e a mantenere aperti i canali di dialogo sia con l'azienda si con le sedi istituzionali competenti.