Beverage / Mode

Vini e liquori, le tendenze più trendy secondo Proposta Vini: rossi in caduta libera, stabili le bollicine, il gin stufa

L’azienda di Pergine Valsugana, ormai fra i leader del mercato in Italia, chiuderà in attiva del 3-4% la sua annata, e ci delinea gli scenari per il 2025

PERGINE. Con il nuovo anno alle porte, la trentina Proposta Vini, tra le più importanti aziende di distribuzione beverage italiane, che vanta più di 3.500 referenze wine e 350 referenze spirits a catalogo, traccia una linea di quelli che saranno i principali trend che caratterizzeranno il mondo del vino e dei distillati nei prossimi mesi.

Secondo Gianpaolo Girardi, fondatore dell’azienda di Pergine che chiuderà l’anno con una previsione di aumento del fatturato del 3-4%, il mercato del vino nel 2024 ha ricalcato lo stesso andamento del 2023 e lo scenario per il 2025 si prevede piuttosto simile:

Champagne: nel 2024 le bollicine made in France hanno subito un calo medio del 20%, con una forte penalizzazione delle etichette più care e delle Gran Riserve, un trend che proseguirà anche nel 2025;

Spumanti: le bollicine prodotte nel nostro Paese hanno registrato nel corso del 2024 volumi di vendita uguali all’anno precedente. Prevediamo che i consumi continueranno ad aumentare grazie a una sempre maggior diffusione della tendenza ad accompagnare questa tipologia di prodotto a tutto il pasto e non solo in occasioni speciali come le festività. Una crescita in termini di numeri che si traduce anche in una maggiore attenzione alle diverse espressioni della spumantistica prodotta con uve italiane, abbracciando produzioni non solo circoscritte alle aree più famose e storicamente più vocate ma anche realtà più piccole ed emergenti dislocate lungo tutto lo stivale;

Vini bianchi: nel 2025 il segmento dei vini bianchi terrà bene, in particolare di tutte quelle etichette che esprimono al meglio l’identità e la tipicità del territorio di produzione;

Vini rossi: nel 2024 abbiamo assistito e continueremo ad assistere anche nei prossimi mesi a un calo vertiginoso dei consumi dei grandi rossi come Supertuscan, grandi bordolesi e amaroni non solo per ragioni economiche legate ai prezzi di questa tipologia di vini, ma anche a un cambiamento delle abitudini dei consumatori che prediligono per i loro momenti di convivialità prodotti meno corposi e strutturati;

Vini rosati: non ravvediamo per questo segmento grandi novità, dal momento che la quota di mercato è rimasta invariata dal 2006, con una percentuale di vendite ferma al 7% da 18 anni a questa parte;

Vini naturali: anche se al momento rappresentano solo una nicchia di mercato, l’attenzione dei consumatori verso questa tipologia di prodotti è indice di una sempre maggior sensibilità verso l’ambiente, un tema sempre più attuale a cui il mondo del vino deve porre sempre più attenzione.

Sul fronte degli spirits, ecco i trend che si affermeranno nei prossimi mesi secondo Antonio Beneforti esperto selezionatore di Proposta Spirits, divisione di Proposta Vini dedicata al mondo dei distillati e dei liquori, che nel 2024 ha visto incrementare le vendite del 40%.

La conquista di nuovi mercati: il mondo degli spirits si sta facendo sempre più largo in settori come la ristorazione e le enoteche tradizionalmente appannaggio del vino. In questi due segmenti si assiste a una crescente voglia di sperimentazione e di innovazione che coinvolge i distillati, proposti per stupire sempre più la clientela;

Gin: in Italia nel 2024 il gin ha sicuramente dominato il mercato e anche nel 2025 prevediamo proseguirà il suo andamento positivo e di crescita a livello dei consumi, magari perdendo un po' di attenzione da parte degli operatori. Una contro tendenza rispetto a quanto accade nel resto del mondo dove si sta assistendo, come ad esempio in Regno Unito, a una contrazione delle vendite causata da una saturazione del mercato;

Amari: l’amaro, di cui il nostro Paese vanta una ricca produzione e tradizione, sta vivendo un periodo di crescita straordinaria, grazie a uno slancio sia nella ristorazione sia nella mixology, dove è diventato un ingrediente perfetto per la preparazione di drink e cocktail. Grazie al loro bouquet aromatico, che li rende equilibrati e molto versatili nella miscelazione, i liquori a base di erbe diventano protagonisti anche all’ora dell’aperitivo ad esempio con l’amaro tonic, che si candida a essere un valido sostituto del gin tonic;

Whisky: nonostante sia un distillato complesso, apprezzato da una fascia circoscritta di intenditori, il whisky si sta facendo strada anche tra i più giovani, che iniziano a esplorare questo mondo affascinante. Una tendenza che dalla Gran Bretagna si sta facendo strada pian piano anche nel nostro Paese, dove il percorso di affermazione sarà più lento a causa delle diverse abitudini di consumo orientate prevalentemente verso il vino. Sempre in Regno Unito si sta registrando un trend che siamo certi arriverà anche nel nostro Paese, anche se non nell’immediato: una crescita imprevista e importante di consumatrici donne per questo distillato, snaturando così l’immagine che sia dedicato quasi solo esclusivamente a gentlemen di mezza età;

Rum: il rum torna a essere un liquore molto apprezzato e giudicato soprattutto per la sua qualità grazie a una maggiore consapevolezza dei consumatori in grado di distinguere le diverse provenienze geografiche. Oggi non si cercano solo i grandi marchi ma anche nuove realtà che raccontino in modo più personale la propria storia e le proprie peculiarità produttive;

Vermouth: secondo noi il vino aromatizzato alle erbe e alle spezie sarà la grande scommessa non tanto del 2025 quanto del 2026. In questi ultimi anni abbiamo assistito a un grande sviluppo di questo vino fortificato che diventerà sempre più attraente in quanto “crossover” tra liquoristica ed enologia. Nella produzione di Vermouth si tenderà sempre più a valorizzare il vitigno di base in modo che le sue note e il suo carattere non si annullino ma al contrario emergano, come nel vermuttino, cocktail preparato con vermouth e soda;

Sostenibilità: l’attenzione all’ambiente e alla sua salvaguardia sta diventando sempre più capillare nel mondo degli spirits. Sono sempre di più i produttori che hanno abbracciato un approccio “carbon free” oltre ad atteggiamenti etici con un ritorno sociale. Un trend che tocca da vicino anche il nostro Paese, dove non mancano esempi di produttori che stanno facendo scelte consapevoli per ridurre l'impatto negativo sull'ambiente.

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