Economia / L’intervista

Per il Gruppo Ferrari 136 milioni di ricavi: crescita importante per Tassoni e l’acqua Surgiva

Il Trentodoc Ferrari Trento e il prosecco Bisol perdono leggermente effervescenza, con cali di fatturato nell'ordine del 4-5 per cento per le bollicine "metodo classico" e del 4 per quelle venete. Ferrari resta l'asse portante del gruppo. Finita la partnership con la F1: parla l’amministratore delegato Matteo Lunelli

di Daniele Battistel

TRENTO. Più "di tenuta" come un buon tappo di sughero che non frizzante (meglio: spumeggiante) come negli anni d'oro, prima del combinato disposto Covid-crisi. Anche il Gruppo Ferrari non poteva non risentire di quello che il presidente e amministratore delegato Matteo Bruno Lunelli definisce «contesto economico e geopolitico complesso e difficile».

I primi dati di chiusura del bilancio 2024 parlano di un fatturato complessivo attorno ai 136 milioni di euro, in flessione di un po' meno del 4 per cento rispetto al 2023. Ma con una nota di ottimismo: se il "core business" legato a vini e spumanti risente della crisi mondiale del settore (anche se in misura minore della concorrenza francese), la parte "analcolica del gruppo" con i brand Tassoni e Surgiva cresce a doppia cifra. «Segno - commenta l'ad - che la politica di diversificazione che abbiamo sostenuto negli anni scorsi è stata intelligente».

Le bollicine

Il Trentodoc Ferrari Trento e il prosecco Bisol perdono leggermente effervescenza, con cali di fatturato nell'ordine del 4-5 per cento per le bollicine "metodo classico" e del 4 per quelle venete. Ferrari resta ovviamente l'asse portante del gruppo con ricavi attorno ai 90,4 milioni. Per Bisol circa 20 milioni .

«Il 2024 è stato un anno sfidante - spiega Lunelli - perché oltre ai problemi di ordine geopolitico, si sono rivelati al massimo gli effetti di inflazione e innalzamento dei tassi che hanno limitato il potere d'acquisto dei consumatore, non solo in Italia ma anche in Europa. A questo dobbiamo aggiungere il fatto che l'economia americana, come sempre negli anni di elezione, riflette un alto livello incertezza».

Se è buona regola di ogni imprenditore non guardare in casa d'altri, il -4% di Ferrari resta comunque "tanta roba" rispetto alla performance del concorrente più diretto nell'alto di gamma. Lo champagne tra gennaio e luglio 2024 aveva infatti fatto segnare un calo nell'export del 17 per cento a volume (15% stimato a fine anno).

L'acqua nel deserto

Ottimi risultati invece per Surgiva e Tassoni che hanno fatto segnare record storici di fatturato, così come i vini delle "Tenute Lunelli". Surgiva ha chiuso l'anno a 11,5 milioni di vendite, con circa il 10 per cento di crescita. «Per noi commenta Lunelli - un motivo di orgoglio nel 50esimo anno di attività, perché quello dell'acqua è un mercato maturo che ha subìto il contesto negativo».

I risultati sono arrivati grazie alle performance in salita in Italia e alla crescita del 42 per cento all'estero, con il picco degli Emirati Arabi. Oltre ai mercati storici di Germania, Inghilterra e Giappone l'acqua trentina arriva dunque nel deserto di Dubai e Arabia Saudita, ma anche in Corea del Sud. Exploit anche per Tassoni. Lo storico marchio della cedrata fa segnare una crescita di quasi il 6 per cento a 13,3 milioni, spinto dai progetti di sviluppo nel mondo mixology con il lancio del "bitter del Lago" e di un gin che rispolvera la tradizione Tassoni nella distillazione.

Brindisi mondiali

Con il 2024 si è conclusa la quadriennale partnership con il circus della Formula 1: 292 Jeroboam ( 3 litri) stappate sui podi, quasi 250mila bottiglie nelle hospitality negli eventi di contorno «che ci hanno permesso di entrare in contatto con clienti di altissimo livello dando una visibilità enorme al marchio Ferrari, a Trento e al Trentodoc» spiega ancora Lunelli, parlando di «operazione che reputiamo straordinaria, pur iniziata in un momento difficile nel mezzo del Covid, quando non era affatto ovvio che si sarebbe ritornati alla normalità».

Riconoscimenti

Nel 2024 Ferrari Trento è stata premiata per la settima volta "Sparkling Wine Producer of the Year" e ha vinto anche il trofeo World Champion Blanc de Noirs con il Perlé NeroChampagne. Altra soddisfazione l'aver conquistato i 100 punti dalla rivista di riferimento per il mercato inglese Decanter con Ferrari Riserva Lunelli, punteggio mai raggiunto delle bollicine italiane.

Il futuro

In un anno che per forza di cose non offrirà prospettive tanto migliori del 2024, almeno per i primi sei mesi, la strategia sarà quella di investire nella distribuzione sfruttando anche la visibilità sui palcoscenici internazionali più esclusivi e trendy conquistata grazie alla Formula 1. Dal punto di vista operativo «si proseguirà ad investire in campagna e in cantina per continuare a fare un prodotto di eccellenza - aggiunge Lunelli - nel segno della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale».

I dazi di Trump

«Il rischio c'è - ammette l'ad del Gruppo Ferrari -, anche se spero proprio non accada. In quel caso confido che l'Europa sappia parlare con una sola voce autorevole all'alleato americano per evitare una mossa che andrebbe anche contro gli interessi dei consumatori statunitensi».

«Corretto - aggiunge - fare un ragionamento sul modello di globalizzazione, ma il protezionismo nei confronti dei prodotti europei è fuori dal tempo».Ma come si comporterà Ferrari in quell'eventualità? «I nostri competitor avrebbero gli stessi problemi, quindi l'aumento dei dazi si tramuterebbe in aumento dei prezzi con penalizzazione dei consumatori».

comments powered by Disqus