A22, la concessione comunque al Tar del Lazio: Autostrade per l'Italia fa ricorso contro il bando
Fugatti smentisce il ricorso «trentino», ma il nodo della prelazione (se passerà il vaglio europeo) è contestato anche dal colosso nazionale
TRENTO. In un modo o nell'altro, i giudici romani metteranno il naso dentro il bando per la concessione di A22. A chiedere al Tar del Lazio di esprimersi adesso è anche Autostrade per l'Italia, il colosso che - tra le altre tratte - gestisce la A1 Milano Napoli e la A14 Bologna - Taranto. La notizia è arrivata negli uffici di via Berlino giovedì, l'ultimo giorno utile per impugnare il bando da oltre 10 miliardi, che rischia di far gola a tanti soggetti, in Italia e non solo. Ecco perché la società mantiene il più stretto riserbo su qualsiasi dettaglio che riguarda il bando, nella convinzione che il rischio di agevolare qualche potenziale concorrente sia concreto.
Ma ormai è evidente che il tema della prelazione, oltre a preoccupare in terra trentina, interessa altri concessionari.
Perché che questo sia il nocciolo della questione pare assodato. Essendo un partenariato pubblico privato, la proposta presentata da Autobrennero è stata ritenuta di pubblico interesse, quindi è stata messa a gara e, se un concorrente presenterà un'offerta migliore di quella trentina, Autobrennero avrà diritto di prelazione, cioè potrà decidere di accettare le condizioni presentate da altri.
Ma quanto la prelazione è certa? Non abbastanza da stare tranquilli. Il bando ha chiarito che prima di tutto sarebbe servito il via libera della Commissione europea. Peggio, ha chiarito pure che Autobrennero «nella domanda di partecipazione dovrà allegare, a pena d'esclusione, una dichiarazione di rinuncia di indennizzo e/o rivendicazione alcuna qualora il riconoscimento del diritto di prelazione fosse dichiarato incompatibile».
Autobrennero davanti a questo ha fatto due cose: presentato delle richieste di chiarimenti al ministero dei Trasporti. E mercoledì scorso il Cda - notizia mai smentita - ha dato mandato ad un legale di valutare il ricorso al Tar del Lazio. Ma se sia stato depositato o notificato, alla fine di questa valutazione, in via Berlino nulla si dice.
L'unico che parla è il presidente Maurizio Fugatti: «Non c'è nessun ricorso e i termini sono scaduti. Dopodiché, servirebbe riservatezza per una partita estremamente delicata e di importanza strategica per il territorio».
Chi ha deciso con sicurezza, invece, è Autostrade per l'Italia. Il ricorso al Tar del Lazio è una certezza: la notifica è arrivata giovedì negli uffici di via Berlino. Quel che non è ancora noto è se si chieda un annullamento della gara e, in questo caso, a quale scopo. È possibile infatti che Aspi voglia partecipare alla gara e ritenga il diritto di prelazione troppo vantaggioso per la società trentina, o potrebbe anche essere che l'obiettivo sia tutt'altro, per esempio escludere qualche previsione più che per questa gara, per le prossime che dovessero essere indette.
Infine, a fare ricorso è stata Adusbef Trentino Alto Adige, associazione in difesa dei consumatori e degli utenti.