Alcol / Il caso

Coldiretti regionale: in piazza contro l'avviso sanitario sulle etichette del vino

Il presidente Gianluca Barbacovi, annunciando la mobilitazione, parla di «follia ideologica» e di «scelte prive di fondamento scientifico». E rilancia: «Non accetteremo mai una forma di etichettatura che penalizzi un settore che l'Unione europea invece dovrebbe promuovere»

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TRENTO - Anche i soci trentini della Coldiretti e Filiera Italia sono pronti a scendere in piazza "contro la follia tutta ideologica delle etichette allarmistiche sul vino". 

La sezione regionale del sindacato degli agricoltori rilancia l'ipotesi di una mobilitazione per tutelare 240.000 viticoltori italiani che "offrono opportunità di lavoro lungo la filiera per 1,3 milioni di occupati": un comparto del Made in Italy che vale 14 miliardi di euro.

Secondo l'ipotesi di lavoro della commissione Ue, sulle bottiglie potrebbero comparire scritte di allerta sanitaria come avviene per i pacchetti di sigarette: per esempio, "il consumo di alcol provoca malattie del fegato" oppure "alcol e tumori mortali sono direttamente collegati".

Già due anni fa sul tema si era inalberato il governo Meloni e i ministri Tajani e Lollobrigida avevano scritto all'allora commissario Breton definendo "arbitrarie" le misure nazionali già adottata dall'Irlanda e invocavano "un intervento a tutela del corretto funzionamento del mercato interno".

I rappresentanti di Colidretti e Filiera Italia hanno inviato una lettera (iniziative analoghe sono state intraprese da Eat Europe e Farm Europe) alla presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen, ai commissari alla Coesione e riforme, Raffaele Fitto, all'Agricoltura Cristophe Hansen e alla Salute Olivér Várhelyi per "respingere l'inaccettabile proposta dell'esecutivo comunitario di apporre delle scritte sulle bottiglie per scoraggiare i consumi, oltre ad aumentare la tassazione".

"Non accetteremo mai una forma di etichettatura che penalizzi un settore come il vino che l'Unione europea dovrebbe promuovere - sottolinea il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi - Non è pensabile di avere una Ue che rimanda da anni un provvedimento fondamentale per la trasparenza e la salute come l'obbligo dell'etichetta d'origine su tutti gli alimenti e sposa invece misure così che sono puramente ideologiche. 

Non è certamente l'Europa che vogliamo né quella che vogliono le imprese agricole e i consumatori italiani. Continuano ad essere fatte scelte prive di fondamento scientifico, dalle etichette allarmistiche al Nutriscore che spinge gli alimenti ultra formulati, questi sì dannosi per la salute".

 

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