Economia / Allarme

Fugatti: «Imprese preoccupate, il Trentino rischia un effetto negativo dai dazi americani»

Il presidente della Provincia interviene alla vigilia delle comunicazioni annunciate da Donald Trump sulle modalità dell'applicazione delle già annunciate misure fiscali di "guerra" doganale contro l'Europa

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TRENTO - «I dazi preoccupano le nostre aziende esportatrici. In Trentino si sente molto il rischio di un effetto negativo. Serve una presa di coscienza a livello europeo e una diplomazia che sappia parlare concretamente con gli Usa": lo sostiene il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, oggi, 1° aprile, alla vigilia del giorno in cui Donald Trump dovrebbe chiarire entità e modalità delle annunciate misure fiscali americane contro le esportazioni europee.

In Trentino i settori più a rischio sono l'agroalimentare e l'automotive. Gli Stati Uniti sono il secondo mercato estero pr la provincia, 12% del totale, con 620 milioni di euro di esportazioni nel 2023. 

«La volontà europea deve essere però chiara e fatta con convinzione. Altrimenti si rischiano i rapporti bilaterali che però bene non farebbero ad una politica comune europea», aggiunge Fugatti.

In questi giorni a lanciare ripetutamente l'allarme sui rischi derivanti dai dazi voluti dall'amministrazione Trump è stato anche il presidente del Veneto, Luca Zaia.

«I dazi americani - ha detto fra l'altro - non sono solo un ostacolo economico, sono un errore strategico. Italia e Stati Uniti non sono concorrenti, ma alleati. E tra amici non si alzano barriere, si costruiscono ponti.

È una scelta - ha aggiunto - che rischia di colpire duramente il cuore produttivo del Veneto, dall'agroalimentare d'eccellenza al comparto metalmeccanico, fino all'automotive e alla tecnologia avanzata. Non è solo una questione di vino o formaggi: è in gioco un sistema di filiere complesse, interconnesse, che uniscono le nostre economie su entrambi i lati dell'Atlantico. 

Dazi del genere penalizzano imprese venete ma anche milioni di consumatori e lavoratori americani. Chi pensa di vincere, in questa guerra commerciale?», ha concluso Zaia.

Per il solo Prosecco il mercato Usa corrisponde a oltre 150 milioni di bottiglie, pari a circa il 25% dell'export totale, per un fatturato di oltre 700 milioni di euro.