il progetto

La pandemia vista dai giovani nei monologhi del progetto di Ala

Uscirà oggi su Youtube il quinto video del progetto “T&a3” sostenuto dal piano giovani Ambra

ALA - La pandemia vista dai giovani nei monologhi del progetto T&A3. Corti teatrali – quasi con taglio cinematografico – per raccontare la pandemia dal punto di vista dei giovani, e sensibilizzare ragazze e ragazzi sulle regole anti-virus. Dal misteroso “V per Virus” che svela come la pandemia sia un complotto dei complottisti, alla giovane da due anni in quarantena perché positiva asintomatica, è un ciclo di monologhi teatrali, curati per intero da giovani, in cui si riflette in modo originale sulla pandemia.

Uscirà oggi su Youtube il quinto video del progetto “T&a3” sostenuto dal piano giovani Ambra: e sarà una versione nuova dell’Amleto, girata sul palco del teatro “Gustavo Modena” di Mori.

Il progetto “T&a3” era partito come un percorso di avvicinamento dei giovani al teatro, inserito nel piano giovani AMBRA di cui il Comune di Ala è capofila e gestito dall’Associazione Teatrale Alense assieme alla Compagnia Gustavo Modena di Mori. Lo scoppio della pandemia ha costretto a rivedere tutto. Avrebbe potuto anche saltare, date tutte le restrizioni che ci sono in questo tipo di arte e la chiusura dei teatri; ma in questo caso gli organizzatori – un gruppo di giovani attori e attrici, seguiti dai più esperti responsabili delle compagnie teatrali – non si sono arresi. Grande è stato il lavoro dei giovani, seguiti dal direttore artistico del progetto Jacopo Roccabruna e dai coordinatori del progetto, Paolo Corsi dell’Associazione Teatrale alense, che è ente responsabile, ed Ivan Igor Pedrollo, della “Gustavo Modena”: si sono fatti in quattro per organizzare la formazione e ripensare, di Dpcm in Dpcm, il percorso. E si è così arrivati ai “Corti teatrali, edizione pandemia”, che stanno venendo pubblicati in queste settimane su Youtube (otto video, con uscita ora cadenzata ogni due settimane, preceduti da trailer e dietro le quinte). È la “fase 1” del progetto, battezzata “contACT”, parola che mette assieme recitazione (act, in inglese) e contagio.

Si comincia con un ragazzo che prima si lamenta di tutte le regole di questi mesi, e poi si pente perché con una festa ha contagiato un’amica; c’è il direttore di giornale che vuole solo articoli sensazionalistici perché è “più facile nascondersi dietro una bugia, che avere una presa di coscienza”; c’è la giovane che ha diffuso il virus in tutta la sua famiglia e infine V, che svela il complotto dei complottisti. E molto altro ancora è in arrivo, tra cui un monologo shakespeariano da pandemia (mascherina sì, o mascherina no?) che uscirà domani, 5 febbraio, e prossimamente uno girato nel cortile di palazzo Taddei ad Ala.

Tutti questi video sono monologhi, perché altro modo non c’era di fare teatro, girati in casa o in altri luoghi dove era possibile mantenere il distanziamento e tenere ridotto il numero di persone presenti. I giovani non sono solo attori; hanno fatto anche da registi, tecnici luci e audio, scrittori dei testi, amministratori incaricati della promozione e costumisti, perché il senso del progetto era far conoscere ai giovani tutto ciò che riguarda il teatro, non solo la recitazione. I video su Youtube – che hanno fatto sconfinare il progetto nella cinematografia – sono una tappa intermedia: si vuole comunque arrivare al prodotto finale pensato inizialmente, uno spettacolo teatrale collettivo da presentare in un teatro vero, sperando che questo sia possibile nel corso del 2021.

LE TESTIMONIANZE

“I giovani spesso sono visti come irresponsabili davanti alle regole anti-covid, come l’uso della mascherina o il divieto delle feste, e bollati come colpevoli – dice Benedetta Vicentini, una delle giovani organizzatrici del progetto e regista – abbiamo cercato di sensibilizzare così sul tema, però dando un punto di vista originale e diverso. Raccontando anche come è stato vissuto il lockdown dagli adolescenti. Per ogni monologo c’è stata una squadra di cinque elementi (attore, regista, costumista, scenografo, tecnico), siamo stati affiancati da esperti”

Il nome del progetto T&a3 sta per Tempo, Anima e le tre intelligenze che ogni attore deve gestire (cervello, la ragione, cuore, la passione, e pancia, l’intuito). “Era nato in seguito al nostro primo laboratorio di teatro – spiega Paolo Corsi dell’Associazione Teatrale Alense – con il quale coinvolgemmo diversi giovani. Con questi ultimi e con la compagnia Gustavo Modena di Mori abbiamo proposto questo percorso al piano giovani AMBRA, raccogliendo una ventina di iscritti tra i 15 ed i 29 anni, molti dei quali del tutto nuovi al teatro. Abbiamo cominciato con corsi generali e poi abbiamo suddiviso il percorso, e gli iscritti, in percorsi dedicati alle diverse professioni del teatro. I primi incontri sono stati in presenza in settembre, poi ci siamo adattati via via alle restrizioni. Speriamo di poter concludere tornando in teatro, ma siamo pronti ad adattarci in ogni caso”.

Proprio la capacità di adattamento e la passione per il teatro sono stati il punto di forza del gruppo, che ha tradotto un ostacolo (il non poter salire su un palco tutti assieme) in un’opportunità. E così, al posto di un classico “saggio” si è arrivati a dei monologhi video originali e provocatori, che hanno già raggiunto parecchie visualizzazioni sul web.

Lo spunto di dedicare al “tema Covid” i monologhi video era arrivato da Michela Speziosi, referente istituzionale del piano giovani e assessora alle politiche giovanili del Comune di Ala. “Avevo quasi il timore di aver troppo limitato il campo, i ragazzi si sono superati in originalità. Volevamo fermarci al teatro, e così siamo arrivati al cinema: tutto merito di questo gruppo che non ha mai smesso di crederci e ha fatto di tutto per reinventarsi e adattare il progetto. Vincendo la scommessa”.

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