Con 'Milano per l'Ucraina' arrivati 250 profughi in città
(ANSA) - ROMA, 24 MAR - Sono 250 al momento i profughi ucraini che sono arrivati a Milano con appositi bus grazie al progetto di Refugees Welcome, 'Milano per l'Ucraina' che è riuscito a superare 100 mila euro di donazioni da parte dei cittadini. Nell'ambito del progetto a Milano hanno dato disponibilità più di 900 famiglie a ospitare profughi e quasi 1400 se si considera la provincia. I dati sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa nella sede del Municipio 8, che ha messo a disposizione uno spazio per raccogliere i beni donati dalla cittadinanza. Questi partono con dei bus per il confine polacco, che poi al ritorno porta i profughi a Milano. "C'è molta generosità da parte dei milanesi che donano denaro o beni di prima necessità - ha spiegato l'assessore alla Casa del Comune, Pierfrancesco Maran, che ha deciso di accogliere anche lui una famiglia ucraina -. Quando i profughi arrivano c'è una prima accoglienza organizzata dalle istituzioni e poi tramite le associazioni, inoltre molti milanesi stanno offrendo le loro abitazioni. Centinaia di famiglie vengono ospitate in questo modo". Domani mattina partirà il sesto pullman diretto al confine polacco: "c'è un rallentamento adesso perché c'è la speranza che le trattative vadano a buon fine e quindi le persone sperano di poter rimanere nel loro Paese - ha spiegato Valentina La Terza di Refugees Welcome - . Lo scoglio maggiore per l'accoglienza in questo momento è quello della lingua". Per questo, Terres des Hommes si sta attivando "con servizi di mediazione culturale e uno psicologo nelle scuole - ha spiegato Federica Giannotta dell'associazione -, oltre che con un programma di insegnamento dell'italiano per le persone che arriveranno". Nella sede del Municipio 8 ci sono tanti cittadini ucraini che fanno i volontari per impacchettare i beni da spedire nel loro Paese Natale, molti di loro vivono in Italia da anni, ma c'è anche chi è arrivato da poco ed è fuggito dalla guerra. Come Tatiana, che è in Italia dall'11 marzo. "Sono arrivata da Kiev dopo lo scoppio della guerra perché mia figlia viveva già a Milano - ha raccontato -. Mio marito, che ha 73 anni, e mia madre che ha difficoltà a camminare per fortuna sono riusciti ad arrivare con me e ora siamo tutti e tre in salvo. La nostra speranza è di poter tornare presto a casa". (ANSA).