Il Papa, senza il cuore non c'è conoscenza umana
(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 05 GEN - "Questa è una cosa molto bella: il cuore è una fonte di conoscenza. Qualcuno mi dirà: 'Ma, no, Padre, noi conosciamo con la mente, con l'intelletto'. Questo, solo, è una conoscenza incompleta. Senza il cuore non c'è conoscenza umana. Per conoscere, dobbiamo conoscere con la mente, con il cuore e poi fare con le mani: non dimenticate i tre linguaggi ... Che la mente sia unita al cuore e alle mani, che il cuore sia unito alle mani, per fare, e alla mente; e che le mani siano al servizio del cuore e della mente. Non dimenticate questo, voi, nel vostro agire…". Il un passaggio a braccio del suo discorso, è questa una raccomandazione che papa Francesco ha rivolto oggi nell'udienza in Sala Nervi ai membri di Unicoop-Firenze e della Fondazione "Il cuore si scioglie". Il Pontefice ha lodato il loro "impegno, che da 50 anni, come Cooperativa, e da oltre dieci, come Fondazione, è rivolto alle persone più bisognose, in vari ambiti di servizio: dall'indigenza economica al bisogno di cultura, dalla solitudine all'esigenza di formazione, utilizzando, oltre ai consueti mezzi di aiuto finanziario e alimentare, tanti altri strumenti, come l'escursionismo, la letteratura, l'arte e la musica. Grazie, eh?, grazie di questo". E ricordando come Unicoop Firenze sia nata per "salvaguardare gli interessi dei consumatori, la loro salute e sicurezza anche accrescendone e migliorandone l'informazione e l'educazione", e che "così facendo, nel 2010 ha poi dato vita alla Fondazione 'Il cuore si scioglie', pensata per spingere le persone a fare qualcosa per gli altri", "potremmo dire - ha aggiunto -, usando un'espressione biblica, per favorire la formazione di 'cuori di carne' al posto di 'cuori di pietra'". "Considerando fin dall'inizio la tutela del consumatore al di sopra del suo semplice aspetto commerciale, voi siete arrivati a coglierne una dimensione umana fondamentale - ha detto Francesco -: quella di aiutare ciascuno a fare qualcosa per gli altri, cioè a vivere la carità, l'amore fattivo. In questo modo ricordate che salvaguardare il bene della persona significa non solo prendersi cura di alcuni suoi interessi settoriali, ma promuoverne la piena realizzazione e dignità". "Essere vicino alle persone che noi aiutiamo: essere vicini - ha quindi esortato, ancora 'a braccio -. Io, quando, nelle confessioni, alle volte domando alle persone: 'Ma lei dà elemosina, aiuta?' - 'Sì, sì' - "E mi dica, quando lei dà l'elemosina, guarda negli occhi la persona, tocca la mano, o butta i soldi lì e poi fa così?' (ritira la mano, ndr). Toccare, toccare l'indigenza, toccare, un cuore che tocca; guardare e capire. Non dimenticatevi questo". Il Papa ha infine ringraziato i presenti e le due entità "per quello che fate, in Italia e all'estero; in particolare, in questo momento drammatico, a sostegno della martoriata Ucraina: è terribile, quello che succede lì!". (ANSA). GR/ S0A QBXB (ANSA).