Maccanico lascia Cinecittà, partita la successione

(di Elisabetta Stefanelli) (ANSA) - ROMA, 25 GIU - Nicola Maccanico si è dimesso a sorpresa da amministratore delegato e direttore generale di Cinecittà Spa. Lo ha fatto con una lettera indirizzata al consiglio d'amministrazione ''alla fine tre anni intensi, pieni di sfide complesse e di soddisfazioni importanti''. Maccanico elenca i successi (''Cinecittà infatti non è solo uno dei marchi più noti del nostro paese ed uno spazio fisico che rappresenta il concetto più alto ed internazionale di creatività italiana. Insieme siamo riusciti a dimostrare che può anche essere un'azienda forte, competitiva, in grado di generare utili attraverso l'attrazione di grandi produzioni italiane ed internazionali'') e parla poi di ''immaginare nuovi orizzonti personali e professionali'', che secondo le indiscrezioni sarebbe un ruolo di primo piano in Amazon Prime. Mentre per quanto riguarda l'ipotesi che possa passare alla guida di Rai Cinema, il mandato di Paolo Del Brocco come amministratore delegato - fanno notare in ambienti Rai - è stato rinnovato l'anno scorso e durerà per i prossimi due anni. Ma se per lui si apre una nuova partita, ovviamente questo vale anche per i vertici di Cinecittà Spa che, con l'assemblea attualmente aperta, dovrebbero arrivare entro la fine del mese dopo la nomina del consiglio con decreto interministeriale Cultura ed Economia. ''I numeri del triennio sono la conferma più autorevole di questa trasformazione: abbiamo raggiunto 100 milioni di fatturato industriale di cui 43ml di Art Department e Scenografie - continua Nicola Maccanico nella sua lettera di dimissioni -, abbiamo chiuso in utile gli ultimi due bilanci portando l'EBIT a superare i 2,5ml ed abbiamo ospitato oltre 50 grandi produzioni. E restituiamo all'azionista, dato che mi rende particolarmente orgoglioso, un'azienda con un patrimonio netto che incrementa il capitale sociale iniziale di 1,2ml. Insomma il nostro lavoro ha mandato un messaggio chiaro all'industria audiovisiva italiana ed internazionale: il nostro paese può essere competitivo oggi come lo è stato nel suo passato più luminoso'', scrive ancora Maccanico nella lettera in cui sostiene che ''in Italia si può costruire il futuro'', che lui evidentemente ora è pronto a costruire altrove. A decidere la partita dei vertici sarà il consiglio d'amministrazione tutto, o quasi, nuovo, che dovrebbe essere convocato entro la fine del mese. Probabile - ma non ancora scontato - successore di Maccanico dovrebbe essere Giuseppe De Mita, che è attualmente consigliere - si dovrebbe dimettere chiaramente -, mentre alla presidenza, a meno di cambiamenti all'ultimo minuto, dovrebbe rimanere Chiara Sbarigia. Non è però escluso che la stessa Sbarigia possa diventare lei amministratrice delegata come da rumors dell'ultimo minuto. Comunque il consiglio dovrà essere rinnovato completamente: tre consiglieri, con l'amministratore delegato sono nominati dal Ministero della Cultura e quindi i nomi sarebbero al momento sul tavolo del ministro Sangiuliano (pare che Forza Italia di nomi ne abbia presentati due ovvero Annamaria Vecchione ed Enrico Cavallari), mentre gli altri due sono di competenza del Ministero dell'Economia, compresa la presidenza che però deve avere a sua volta l'avallo (d'intesa) del Mic. La carica di Maccanico era sdoppiata, ma si dovrebbe tornare ad una figura unica di amministratore delegato. Al momento in consiglio siede anche Isabella Ciolfi, che dovrebbe essere confermata in quota Lega, insieme a Federico Bagnoli Rossi, anche presidente Fapav. (ANSA).