Milan, 3-3 con la Salernitana nella serata degli addii
(ANSA) - MILANO, 25 MAG - Una serata dolce amara, una serata di addii. Milan-Salernitana finisce 3-3 - un risultato di per sè clamoroso - ma che non sposta gli equilibri. Una partita che non aveva nulla da dire per la classifica ma che per Stefano Pioli ha molti significati. Per l'ultima volta è entrato a San Siro da allenatore rossonero, per l'ultima volta ha camminato nell'area tecnica del Milan, per l'ultima volta ha rivolto lo sguardo agli spalti gremiti che lo hanno applaudito. "Gli siamo immensamente grati", ammette l'ad Furlani prima della partita. Pioli lascia con il secondo posto in classifica e la certezza della Champions League, risultato che Paulo Fonseca - il candidato più accreditato a prendere il suo posto - non può rivendicare. Il Lille non è andato oltre i preliminari di Champions League. Una scelta particolare se dovesse essere confermata. Al momento l'unica certezza però è che Pioli non sarà più il tecnico del Milan. Non arriva la vittoria sulla Salernitana, la squadra di Colantuono già retrocessa strappa un pari complice qualche errore di troppo in difesa. Solita pecca del Milan che si fa rimontare fino al 3-3 con la doppietta di Simy e la rete di Sambia sul finale. Ma il risultato non conta, almeno per questa sera di addii. Contano solo gli abbracci, i sorrisi e i gesti d'affetto rivolti a Pioli. Il primo tributo arriva dalla squadra e dallo staff, un abbraccio avvolgente prima del fischio d'inizio quando lo hanno applaudito a lungo al centro di un cerchio. Tutto lo stadio ha seguito la squadra nel ringraziare l'allenatore. Gesti d'affetto arrivano soprattutto da Rafael Leao che, dopo aver sbloccato la partita con un gol di rapina su papera clamorosa di Fiorillo, corre dal suo allenatore per abbracciarlo. "Il tuo nome è entrato nella storia del Milan - il messaggio d'affetto scritto su Instagram dal portoghese nel pomeriggio -, grazie per avermi aiutato a inserire il mio nome nell'elité del calcio e a conquistare un posto importante in questa grande società. Te ne sarò sempre grato". Finisce un ciclo guidato da Pioli e che ha avuto anche tanti protagonisti. Alcuni rimangono, altri lasciano come Olivier Giroud che si congeda come sa meglio fare: con un gol. Esulta paciando lo stemma del Milan sulla maglia, poi esce dal campo nella ripresa con la standing ovation di San Siro. L'attaccante giocherà negli Stati Uniti dopo aver segnato 49 reti e sbriciolando quella che a lungo è stata 'la maledizione del numero 9' dopo Pippo Inzaghi. Lascia anche Kjaer, per lui una manciata di minuti finali. Il club saluta tutti con una passerella a fine partita, nell'applauso dei tifosi, con i dirigenti in campo e nella commozione dei protagonisti. Il Milan cambierà, magari non come la scorsa estate, ma sicuramente in ruoli chiave dall'allenatore all'attaccante titolare. "Il Milan del futuro - dice l'ad Furlani - faremo di tutto per renderlo competitivo e faremo un lavoro più mirato rispetto all'anno scorso quando abbiamo dovuto fare un cambiamento profondo della rosa". (ANSA).