Noboa presidente dell'Ecuador, il più giovane della storia
(ANSA) - QUITO, 15 OTT - Daniel Noboa Azín, candidato per il movimento liberale Adn, ha vinto il ballottaggio presidenziale svoltosi ieri in Ecuador superando la rivale di sinistra di Revoluciòn Ciudanana, Luisa González, e trasformandosi nello stesso tempo con i suoi 35 anni nel più giovane presidente della repubblica della storia ecuadoriana. Con lo scrutinio da parte del Consiglio nazionale elettorale (Cne) giunto al 90,87% del totale, Noboa ha ricevuto 4.881.100 voti pari al 52,30%, contro i 4.451.243 raccolti da González (47,70%). In una trasmissione a reti unificate, la presidente del Cne, Diana Atamaint, ha ufficializzato la "tendenza irreversibile" della vittoria di Noboa. Nella sua prima dichiarazione da vincitore, il giovane leader liberale ha sottolineato che "oggi abbiamo fatto la storia, le famiglie ecuadoriane hanno scelto un Paese con sicurezza e occupazione". Da parte sua la sfidante González ha riconosciuto la vittoria del suo rivale e gli ha promesso collaborazione in Parlamento, "ma non certo per "privatizzare le nostre risorse o rendere precaria la vita dei cittadini". Il capo dello Stato eletto era entrato a sorpresa nel secondo posto utile per il ballottaggio al termine del primo turno svoltosi il 20 agosto, dove aveva ottenuto il 23,47% dei voti, circa un milione meno di González, vincitrice con il 33,61% dei suffragi. Ma grazie anche alla confluenza sulla sua candidatura dei suffragi di vari aspiranti alla presidenza eliminati in agosto, Noboa è riuscito nell'impresa di ribaltare il risultato e di entrare quindi nel palazzo di Carondelet il prossimo dicembre come successore di Guillermo Lasso. Di formazione imprenditore e con una relativamente breve esperienza politica di due anni in Parlamento (2021-2023), Noboa è figlio di Alvaro Noboa, l'uomo più ricco dell'Ecuador, per cinque volte candidato senza successo alla massima carica dello Stato. Durante le campagne elettorali dei due turni di votazione, il neoeletto presidente ha cercato di mostrarsi come una personalità "fuori dall'establishment", assicurando comunque di voler rafforzare il modello di libero mercato esistente nel Paese. (ANSA).