Sergio Oliver e il libro sulla micro-storia di Vigo Meano, sulle tracce di Giacomo Felice Bortolotti
Verrà presentato giovedì 20 febbraio alle ex scuole il volume che raccoglie tante informazioni preziose sul paese, comprese le genealogie familiari
Verrà presentato giovedì 20 febbraio alle ex scuole il volume che raccoglie tante informazioni preziose sul paese, comprese le genealogie familiari
Il famoso corso 1984: con 600 candidati per 18 posti, e alcune delle assunte di allora sono ancora in servizio nella nostra Polizia Locale. Ma allora non potevano neanche guidare l’auto di servizio
Il sindaco era Goio, che mobilitò anche le ruspe del porfido per liberare le strade. Ma tutta la città era sommersa, con gravi disagi alla circolazione. I ricordi sono registrati da poche camere Super 8, dagli splendidi scatti di fotografi professionisti e dai servizi nei tg locali
La disperazione dei soldati in trincea porta molti di essi, oltre agli episodi di autolesionismo per poter essere rimandati a casa, a togliersi la vita. Gli alti comandi, non potendo punire i morti, minacciano di punire le famiglie dei soldati suicidi. All’esterno si esalta invece l’eroismo. Fino all’arrivo dei gas.
Venezia e Ancona vengono bombardate dal cielo e dal mare. A Trento viene dato l’ordine di abbandonare il raggio della Regia fortezza, con i treni: tutti gli abitanti di S. Maria Maggiore devono partire. Lo stesso vale per Piedicastello e Vela, così come per la parrocchia Duomo. Ciascuno può portare con sé cibo e vetiti per 18 kg. Tutto il resto viene lasciato indietro: case, bestiame, attrezzi, tutto. Gli sfollati vengono mandati in Alta Austria. Rimarranno nelle baracche per 4 lunghi anni.
Bastano poche settimane per conoscere la realtà della guerra. La sofferenza è quotidiana. L’orrore è ovunque. I giornali lo raccontano ma l’impeto patriottico non ne risente. Nel Regno d’Italia, la retorica della “guerra italiana” per i fratelli delle terre irredente fa molta presa, persone sui giovani studenti.
A Vienna il ministro degli Esteri Leopold Berchtold, che si era rassegnato a sacrificare il Trentino pur di garantirsi la neutralità italiana, si fa da parte. Lo sostituisce Stephan Buriàn. Il quale rinnega l’impostazione del suo predecessore, seguendo la linea di Francesco Giuseppe.