Un urlo per il clima in 30 città alla vigilia di Cop29

(ANSA) - ROMA, 10 NOV - "La crisi climatica corre, miete danni in ogni angolo del pianeta e sempre più vittime a partire dall'Europa. Il vecchio continente, secondo lo studio Copernicus, si sta riscaldando quasi due volte più velocemente rispetto al resto del mondo con un aumento delle temperature pari a circa il doppio della media globale. Cosa vogliamo? Giustizia Climatica. Quando la vogliamo? Ora". Con queste parole da Roma, Milano, Napoli, Firenze, Padova, Ancona, Perugia e tante altre città della Penisola centinaia di volontari e volontarie di Legambiente questo week-end hanno lanciato in contemporanea il loro Urlo per il clima indirizzato alla COP29 al via domani - dall'11 al 22 novembre - a Baku, in Azerbajan dove i temi centrali saranno finanza climatica post 2025 e taglio delle emissioni. "A Baku - spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente - sarà fondamentale arrivare ad un accordo finanziario ambizioso per avviare una nuova era della finanza climatica che garantisca risorse finanziarie ai Paesi poveri. In questa partita l'Europa può e deve giocare un ruolo centrale attraverso una leadership forte e globale in grado di costruire un ponte tra Paesi industrializzati, emergenti ed in via di sviluppo cruciale per raggiungere un accordo ambizioso finanza climatica post-2025 che avrà un ruolo cruciale". "Nonostante la prevedibile inazione climatica della nuova Amministrazione Trump negli Stati Uniti, - aggiunge Mauro Albrizio, responsabile ufficio europeo di Legambiente e inviato per l'associazione alla Cop29 - tutti i governi devono fare i conti con la sempre più drammatica crisi climatica. Serve un'immediata inversione di rotta, soprattutto nei Paesi industrializzati ed emergenti". "Per quanto riguarda il sostegno economico che i Paesi industrializzati devono garantire ai Paesi poveri nel periodo 2020-2025 di almeno 100 miliardi di dollari l'anno (e quindi per un totale di 600 miliardi) per contribuire a ridurre le loro emissioni e adattarsi ai cambiamenti climatica, serve ancora un ulteriore passo in avanti per raggiungere i 600 miliardi promessi entro il 2025 e raddoppiare i contributi per l'adattamento rispetto ai livelli del 2019 (almeno 40 miliardi di dollari l'anno), mantenendo fede all'impegno sottoscritto a Glasgow tre anni fa". (ANSA).