Situazione difficile, la parola all'Inps

L’Inps replica al lettore che aveva denunciato i ritardi sulla cassa integrazione

Situazione difficile, la parola all’Inps

Egregio direttore, con riferimento alla lettera pubblicata sull’Adige di ieri, intitolata «I ritardi dell’Inps: mi sento abbandonato», vorrei far presente quanto segue. L’Inps si rende ben conto della difficile situazione nella quale si trovano i cittadini in questi mesi ed ha messo in campo ogni possibile risorsa, a livello provinciale, regionale e nazionale, per venire incontro tempestivamente ai bisogni dei lavoratori. Purtroppo, la procedura delle prestazioni previdenziali non sempre permette di rispondere in tempi ridotti alle esigenze del singolo e profondamente ce ne rammarichiamo.
In particolare, la cassa integrazione si autorizza a preventivo, ma i lavoratori si pagano a consuntivo del periodo effettivamente non lavorato e poi dichiarato come tale dal datore di lavoro all’Istituto. Nel caso specifico, il signor De Paolis attende ancora il dovuto e si è rivolto, ripetutamente, alle nostre diverse strutture tramite i molteplici canali di comunicazione disponibili ed ha avuto, nell’ambito del possibile, risposte nel merito delle questioni poste.
Ci scusiamo, ancora, per i ritardi che, peraltro, non dipendono dalla nostra azione. Il signor De Paolis è dipendente di un’azienda già da tempo autorizzata a preventivo alla cassa integrazione, che, nel presentare a consuntivo i dati necessari al pagamento diretto Inps per il periodo effettivamente non lavorato dai suoi dipendenti, ha trasmesso i flussi in modalità purtroppo non coerenti con l’autorizzazione a monte. Non è la sola, non sarà l’ultima: capita. Con la stessa è stata, quindi, aperta una interlocuzione perché sistemi i modelli errati relativi a singoli lavoratori, tra cui il signor De Paolis. Appena entreranno i dati corretti, grazie alla collaborazione che il datore di lavoro non farà mancare, sarà nostra cura erogare quanto spettante. Garantiamo il pagamento della cassa integrazione al signor De Paolis e a chi fosse nella medesima situazione di fatto, rimarcando che il pagamento del dovuto sta a cuore al titolare del diritto, tanto quanto al suo datore di lavoro e all’Istituto.

Veronika Meraner - Direttrice provinciale Inps di Bolzano


 

Grazie di cuore per la risposta

Grazie di cuore per la risposta. Mi fa davvero piacere che questa pagina si riveli utile anche per dirimere questioni - a dir poco delicate per chi ne è “vittima”, se mi passate questo concetto un po’ forte - come quella di cui stiamo parlando.

lettere@ladige.it

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