San Michele, laurea in enologia e nuovo Centro agricoltura
Inaugurato oggi il Centro agricoltura, alimenti, ambiente creato a San Michele dalla Fem e Università per favorire lo sviluppo di ricerca e formazione di alto livello nel settore dell'agricoltura intelligente.
Tra le novità il rinnovato profilo del corso di laurea per creare gli enologi del futuro.
Si tratta del corso triennale in viticoltura e enologia.
Sui banchi 75 studenti al primo anno, selezionati dopo il test di ammissione, ed altri 75 del secondo anno: di questi, 72 risultati idonei e ammessi provengono dal corso di laurea interateneo esistente, frutto della storica collaborazione tra Università di Trento e Università di Udine, tre sono invece esterni e, tra loro, due sono per così dure «vocazioni adulte», classe 1972 e 1975.
Il Trentino conquista quindi la sua «autonomia» anche sul fronte della formazione di professionisti del mondo del vino. Il corso è frutto della partnership tra UniTn e Fem, che si è tradotta nel C3A, il Centro Agricoltura Alimenti Ambiente di cui, da fine maggio, su designazione del Senato accademico, è diventata direttrice Ilaria Pertot , professoressa ordinaria di patologia vegetale, già coordinatrice del Dipartimento agrosistemi sostenibili e biorisorse della Fem. Il C3A è stato istituito nel 2016, per valorizzare la collaborazione tra le due istituzioni - UniTn e Mach - sia sul fronte della ricerca nel settore agro-alimentare ed ambientale (per altro, entrambe le istituzioni sono socie del consorzio Hit-Hub Innovazione Trentino, assieme a Fbk e Trentino Sviluppo), sia su quello della formazione e della didattica. UniTn assume così per la prima volta la con-titolarità di un percorso formativo per addetti al settore vitivinicolo. Fem, invece, assumendo una dimensione universitaria, dà completezza alla sua offerta didattica che parte dalle superiori.
Nelle lezioni del primo anno, gli insegnamenti saranno quelli «base»: matematica e statistica, fisica, biologia generale ed ecologia, chimica generale ed inorganica, economia e gestione aziendale, chimica organica, genetica agraria con esercitazioni di laboratorio e microbiologia generale con le relative esercitazioni. La struttura didattica del corso di laurea è stata elaborata sulla base delle linee guida proposte dall'Oiv di Parigi, l'Organisation Internazionale de la Vigne et du Vin.
Si tratta di una laurea professionalizzante, che permette di accedere direttamente al mondo del lavoro (imprese ed aziende nella filiera vitivinicola, enti territoriali pubblici o privati, associazioni di settore, distribuzione alimentare e commercio del vino e derivate, centri di ricerca e sviluppo sperimentale, etc.). La collocazione presso la Fondazione di San Michele all'Adige, negli obiettivi, dovrà garantire anche un approccio più sperimentale a favore degli studenti, sfruttando l'attività di laboratorio, sul campo e in cantina.
Nei giorni scorsi, la Fem ha aperto anche le preiscrizioni (domande entro il 10 ottobre) al nuovo corso post diploma di alta formazione professionale per tecnico superiore della produzione, trasformazione e valorizzazione della filiera agrifood (comparto bevande). Si tratta di un corso biennale, che si affianca a quello per formare tecnici del verde, di 3.000 ore, di cui 1.200 di praticantato. Entrambi i corsi partiranno il primo gennaio 2018. Quello per tecnico superiore delle bevande è una novità assoluta: formerà esperti specializzati nella produzione di bevande (distillati, sidro, birra e succhi di frutta). L'obiettivo è formare tecnici in grado di gestire l'intera filiera, dalla scelta delle materie prime, alla trasformazione, alla promozione e valutazione dei prodotti. Per frequentare il corso bisogna possedere un diploma in ambito enologico, agrario, chimico, biologico o altro diploma di istruzione secondaria superiore, associato a specifiche esperienze professionali e/o formative (certificate) nel settore.