Freezer alleato contro lo spreco dei cibi
La lotta agli sprechi alimentari può iniziare dal freezer: il consumo di prodotti surgelati può contribuire a ridurre del 47% il «food waste», che, secondo recenti studi inglesi, si verifica soprattutto a livello domestico laddove contenere gli sprechi di cibo porta a un marcato risparmio familiare, nonché conseguenze positive per tutto il pianeta. È quanto sottolinea l’IIAS - Istituto Italiano Alimenti Surgelati in vista della «Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare», in programma il 5 febbraio.
«Il ruolo che il cibo surgelato può ricoprire in questa lotta - sostiene Vittorio Gagliardi, presidente IIAS - è fondamentale: secondo gli studi inglesi della Sheffield Hallam University il consumo domestico di prodotti surgelati, rispetto agli analoghi a temperatura sopra lo zero, può costituire realmente un valido antidoto contro gli sprechi in cucina, contribuendo ad abbatterli di ben il 47%». Nei Paesi industrializzati, la quota maggiore degli sprechi avviene infatti nelle fasi finali della filiera agroalimentare, in pratica nelle nostre case e nella ristorazione.
Come dimostrano i dati degli studi condotti dalla Sheffield Hallam University, il 42% degli sprechi alimentari si verifica a livello domestico: circa la metà del cibo gettato proviene dalle case dei consumatori. La maggior parte finisce direttamente dal frigorifero o dalla tavola nel cassonetto dell’immondizia, perché non consumato entro la data di scadenza oppure perché cucinato in quantità eccessiva.
I surgelati, ricorda IIAS, costituiscono un valido strumento «anti-spreco» per numerosi motivi: hanno una lunga durata di conservazione; permettono un maggior controllo nelle porzioni e nelle quantità da consumare; la quantità acquistata corrisponde a quella che si mangia; si riduce il consumo di acqua, perché gli ortaggi sono già lavati e puliti; c’è un minore spreco di risorse energetiche per la cottura dei cibi. Gli italiani sembrano apprezzare queste produzioni: il consumo di surgelati in Italia, precisa IIAS, ha registrato un’impennata, segnando un +2,9% di quantità consumate. A trainare la crescita sono stati soprattutto i prodotti ittici (+4,4%), le pizze e gli snack (+4,5%) e i prodotti vegetali (+4,1%).