Fitofarmaci, c'è la stretta sui trattamenti vicino alle case
Lo scorso 18 aprile il Consiglio Comunale di Romeno, con deliberazione numero 7, ha adottato il nuovo regolamento per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari valevole sull’ intero territorio comunale. Il regolamento entrerà in vigore dopodomani, 30 aprile.
Tale provvedimento definisce le nuove norme di comportamento per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari e (nel rispetto della normativa vigente comunitaria, nazionale e provinciale) stabilisce delle regole decisamente più restrittive del passato, a tutela della salute pubblica e della proprietà privata.
«Particolare attenzione - afferma un comunicato del Sindaco Luca Fattor - è stata posta a determinate categorie all’interno delle aree specifiche, quali le scuole e gli asili, con l’istituzione di una fascia di rispetto entro la quale non è possibile utilizzare nessun tipo di prodotto fitosanitario. Ulteriori limitazioni sono state poste con l’introduzione di una fascia di rispetto di 5 metri dai confini delle proprietà e pertinenze altrui nelle aree specifiche e zone sensibili. Sono state inoltre definite delle fasce orarie ben precise entro le quali è possibile effettuare dei trattamenti in prossimità di tali aree».
Altro elemento che distingue il regolamento adottato dal Comune di Romeno rispetto ai precedenti e ad altri in vigore in Provincia è la distinzione nelle limitazione e nell’uso dei prodotti fitosanitari tossici ed altamente tossici - quelli rientranti nell’«elenco PAN» - e quelli non rientranti nell’elenco PAN.
Il provvedimento è passato con i voti favorevoli di tutti i consiglieri di maggioranza ed i voti contrari dei consiglieri di minoranza (che hanno sollevato molte critiche, come scriviamo qui sotto).
Il sindaco Luca Fattor invita i cittadini a prendere visione del testo integrale del regolamento, pubblicato sull’albo comunale. Non è ancora sul sito internet (lo sarà dal 1 maggio), ma è affisso alla bacheca del Municipio.
E la minoranza? Il Capogruppo della lista «Diamo ali alle radici», Francesco Asson , spiega che l’opposizione non era contraria al regolamento in sé «ma riteniamo che sia inutile e porti ulteriore complicazione: sarebbe auspicabile pervenire a un regolamento unico e concordato». Questi regolamenti comunali, infatti, rischiano di limitare l’efficacia delle regole: «Esiste già un regolamento provinciale, chiaro e ben restrittivo; non si può avere un regolamento diverso in ogni paese».
Asson ricorda poi un altro punto non condivisibile: «Si va a porre un limite di 5 metri dalle case per le mele, ma si lasciano i piccoli frutti a 1 metro e mezzo: questo porterà a costruire serre di plastica chiuse a ridosso delle abitazioni, con le conseguenze paesaggistiche che immaginate».