Rifugi trentini, un'estate da record
Consueto incontro di fine stagione con i gestori dei rifugi di proprietà dalle SAT, l’altra sera allo Spazio Alpino in via Manci 57 a Trento. Una stagione estiva molto calda e prolungata, pertanto decisamente positiva quella targata 2018, la quale chiude i conteggi al 13 novembre con un dato molto incoraggiante per quanto concerne i pernottamenti: in totale 55.154, da conteggiare su 33 rifugi (il Tonini è inagibile a causa dell’incendio).
Una tendenza peraltro in crescita negli ultimi tre anni, durante i quali i pernottamenti hanno sempre superato quota 50.000. Per quanto concerne la distribuzione degli escursionisti le rilevazioni SAT riferiscono che il 70% delle presenze si concentra nell’area dolomitica dove sono presenti 14 rifugi SAT, il 18,6% sui ghiacciai dove si contano 8 rifugi di proprietà del sodalizio e l’11% in zona prealpina anch’essa con 8 rifugi targati SAT.
In crescita anche la tendenza al prolungamento della stagione con 10 rifugi che aprono i battenti prima del 1 giugno mentre il periodo di apertura sarebbe dal 20 giugno al 20 settembre. Inoltre 4 rifugi (quelli in prossimità degli impianti di risalita) rimangono sempre aperti, 3 strutture sono aperte nel periodo primaverile, 9 aprono tutti i weekend, 16 hanno chiuso dopo il 30 settembre e 17 esercizi hanno optato per periodi di apertura estesi. Per conoscere le rispettive date di aperture e chiusure basta andare sul sito www.sat.tn.it/rifugi e cercare i recapiti dei gestori, sia telefonici che e mail.
Per quanto concerne i danni dovuti al maltempo di fine ottobre gli unici tre rifugi ad aver subito qualche danno sono il rifugio San Pietro, dove è volata via qualche tegola, si è rotto un pannello fotovoltaico e intorno sono caduti parecchi alberi; l’Altissimo dove è stata danneggiata la bussola di ingresso e il Sette Selle, che ha dovuto rifare la canna fumaria della cucina.
La parte consistente dei lavori in corso riguarda il rifugio Boè dove l’edificio di ampliamento nelle parti strutturali è quasi terminata, mentre serviranno altri due anni per il risanamento della parte vecchia del rifugio e i rifugi Peller, Cevedale, Tosa, Val di Fumo e Bivacco Costanzi. Per questi ultimi in generale si tratta di interventi di adeguamento alle normative antincendio, tranne che per il rifugio Tosa dove occorre centralizzare l’impianto scalda acqua e costruire il poggiolo all’uscita di emergenza.
I progetti di future ristrutturazioni e risanamenti riguardano altre 14 strutture che attendono ancora interventi, anche rilevanti.
I giorni scorsi è stato presentato a tutta la Commissione Rifugi il progetto del rifugio Tonini, redatto dall’architetto Riccardo Giacomelli, che ora dovrà passare il vaglio del Consiglio centrale SAT.
Su richiesta dei gestori inoltre la Commissione Rifugi ha invitato il dottor Alberto Trenti di Meteo Trentino ad illustrare una questione molto importante per chi gestisce un rifugio, soprattutto per quanto concerne i rifugi in quota: come leggere le previsioni meteo e il nuovo bollettino valanghe in tre lingue che comprende Trentino, Alto Adige e Tirolo.