Il dossier delle associazioni «Dolomiti Unesco poco tutelate Pressione turistica eccessiva»
Mentre continua il braccio di ferro sulla questione delle riaperture dello sci natalizio o, in alternativa, a fronte delle chiusure covid, di ristori economici per i territori, arriva un dossier di numerose associazioni ecologiste che indica i guasti ambientali provocati da una eccessiva pressione turistica in montagna.
Nel documento si sostiene che le Dolomiti non sono state tutelate da flussi turistici sempre più insostenibili e che ne hanno causato un grave degrado ambientale.
Il dossier è stato presentato da Mountain Wilderness a nome delle associazioni ambientaliste (Mountain Wilderness, Amici della Terra, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Federazione Pro Natura, Wwf Dachverband, Lia Natura Y Usanzes, Peraltrestrade Dolomiti Carnia Cadore ed Ecoistituto del Veneto Alex Langer) in occasione di una riunione che si è tenuta martedì 3 novembre con i vertici di Unesco e con i tecnici dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN), deputati a monitorare l’integrità territoriale che ha permesso l’iscrizione nella lista del patrimonio mondiale.
Secondo le associazioni, a fronte di un incremento della pressione turistica avvenuta in seguito al loro riconoscimento, la Fondazione Dolomiti Unesco e le amministrazioni locali non hanno saputo attuare un piano di gestione sostenibile e di tutela dell’ambiente montano delle Dolomiti.
Una strategia ancora più urgente, dicono, alla luce dei grandi eventi che coinvolgeranno il territorio come i Mondiali di sci alpino che si svolgeranno a Cortina d'Ampezzo (Belluno) nel 2021, nonché le future Olimpiadi Milano-Cortina 2026 che coinvolgeranno anche i territori limitrofi in Trentino e in Alto Adige.
Durante l’incontro, entrambe le parti hanno evidenziato che il turismo di massa, sempre più presente anche negli ambienti montani fragili, necessita di piani specifici ed efficaci per gestire l’incremento di pressione.
«Raccogliamo i suggerimenti emersi durante l’incontro - dichiarano le associazioni ambientaliste - e annunciamo che ci rivolgeremo direttamente al ministero dell’Ambiente, al Ministero per i beni culturali e al comitato italiano Unesco per riportare la gravità della situazione in cui versano le Dolomiti, in modo che si possano prendere immediati provvedimenti al fine di garantire la conservazione dei luoghi».