Uccidere gli orsi? «Finalmente, e anche i lupi», la ricetta del presidente degli allevatori, Mauro Fezzi
Il capo della Federazione svela il segreto: «In Abruzzo l’orso non si moltiplica perché li fanno fuori di nascosto. Idem i lupi sull’Appennino, li tirano giù senza dire niente. Da noi invece è il luna-park dei carnivori»
TRENTO. Gli allevatori sono soddisfatti a metà. L'approvazione da parte della giunta provinciale delle nuove linee guida per l'abbattimento degli orsi problematici viene senz'altro incontro alle richieste della Federazione allevatori trentini riguardo alla gestione dei grandi carnivori, ma lascia aperte due questioni: il contenimento del numero degli orsi presenti in Trentino, ritenuto già oggi eccessivo (sono circa 100), e il problema rappresentato dai lupi, per i quali, a differenza dell'orso, è esclusa la possibilità di abbattimento, visto che oltre ad essere specie protetta non sono considerati pericolosi per l'uomo.
Mauro Fezzi, presidente della Federazione allevatori trentini, saluta dunque la decisione della giunta Fugatti come un passo avanti verso una soluzione che non è ancora soddisfacente per una categoria per la quale la convivenza con i grandi predatori risolta ancora indigesta.
Presidente Fezzi, con le nuove linee guida per la gestione dell'orso la Provincia ha fatto l'opzione di abbattere invece di mettere in cattività gli orsi problematici. Cosa ne pensa? Siete soddisfatti?
Il tema dell'orso vede gli allevatori come vittime sacrificali del problema. Io ho sempre detto però che mettere un orso in prigione è meno etico che ucciderlo. Se hai deciso che oltre un certo numero non ci stanno, che quando attaccano le persone, diventano confidenti e girano per i paesi vanno rimossi, meglio abbatterli. Capisco che la pietà richiamerebbe alla necessità di non uccidere, ma io la ritengo in questi casi una soluzione necessaria.
Il ministro alla transizione ecologica, Roberto Cingolani, vuole capire perché in Trentino l'orso bruno si trovi così bene da riprodursi e aumentare tanto di numero e invece in Abruzzo l'orso marsicano, presente da anni, è stabile. Lei che risposta si da?
Che il ministro dica che non si spiega perché in Trentino la sopravvivenza degli orsi è così alta rispetto all'Abruzzo vuol dire che non ha capito dov'è, perché dovrebbe sapere che in Abruzzo gli orsi li tirano giù senza chiedere l'autorizzazione a nessuno. Per questo poi il numero non cresce e rimangono sempre 50. Da noi invece ogni anno continuano ad aumentare perché non ci sono competitori.
E neppure si spostano in altre regioni delle Alpi come si era previsto all'avvio del progetto di reintroduzione Life Ursus, perché?
Per la stessa ragione. Stanno in Trentino perché gli orsi che hanno provato ad andare fuori sappiamo come sono finiti. Se mettono il naso al di là del Passo del Tonale o in Alto Adige non hanno prospettive. È ovvio che rimangono qui. Resterei anch'io ed è come essere al luna park. Il problema è che quell'orso particolarmente dannoso, che era scappato tre volte, M49, aveva trovato il suo divertimentificio in Trentino, uccideva gli animali per gioco. Attaccava le manze e le lasciava agonizzanti sul pascolo non per nutrirsi. Quando ti trovi davanti animali del genere cosa devi fare?
Quindi nel caso di questi esemplari con comportamenti anomali, lei pensa che sia meglio ucciderli. Ma gli altri?
Gli allevatori non è che vogliono che gli orsi spariscano dal Trentino, non lo hanno mai sostenuto e capiscono che una convivenza debba essere cercata, ma presume che quando ti trovi di fronte casi straordinare devi avere delle armi che ti consentano di intervenire. Ma questo dovrebbe valere anche per il lupo.
Vorrebbe che si uccidessero anche i lupi?
Ci raccontano che il lupo è una specie protetta a livello internazionale, ma non è vero, perché se si guardano i numeri non è più una specie minacciata di estinzione. Fra un po' in Italia ce ne saranno più che in Francia.
Per gli allevatori è più un problema l'orso o il lupo?
Al di là di esemplari particolari, come poteva essere M49, diciamo che l'orso per gli animali è una minaccia inferiore rispetto al lupo. Un bovino può anche riuscire a sfuggire all'orso. Mentre al lupo no. È un animale che attacca in branco e poi è intelligente e furbo, attacca i capi deboli e non c'è speranza. Quindi in prospettiva la minaccia più grande è il lupo perché abbiamo meno possibilità di difenderci. Il lupo è un carnivoro obbligatoriamente, mentre l'orso una volta mangia la frutta, o il miele, carogne o immondizia. Il lupo no. Il problema comunque sono sempre i numeri. In Trentino ci sono 17 branchi di lupi, probabilmente ce ne sono più che in tutta la Svizzera. E se non siamo così ottenebrati dobbiamo ammettere che in Appennino il lupo c'è sempre stato e i numeri sono stabili perché c'è un prelievo illegale. Li fanno fuori, te lo dicono gli esperti, anche se non lo dicono in pubblico, che ogni anno spariscono 3-400 lupi. Ma purtroppo non vogliamo che venga detto, perché è politicamente scorretto. Tutti vivono di sogni, ma la realtà è questa. L'anno scorso sono stato sul Gran Sasso e la Maiella e ho visto i pastori, tutti extracomunitari o rumeni. Apparentemente non sono armati e non fanno grandi recinti, a parte quelli dove mettono gli animali a dormire. Ma poi hanno strumenti per fare in modo che i lupi non facciano i lupi.
In Trentino non basterebbe adottare le misure di protezione che vengono messe a disposizione e finaziate dalla Provincia per difendere gli allevamenti?
Sì sì, può fare il recinto, ma diventa un lavoro non indifferente e non siamo più abituati. Una volta le malghe erano dotate delle stalle per mettere via gli animali di notte. Ora non hanno più le corna e non possono più difendersi. Quello che forse facevi 150 anni fa non lo puoi più fare. Quindi: o ci sono gli allevatori o ci sono i grandi carnivori.
Vuol dire che orso e lupo sono incompatibili con gli allevatori?
Oltre certi numeri sono incompatibili. Se rimangono in Trentino 70-80 orsi e 10-15 branchi di lupi, uno se ne fa una ragione e sa che alcune precauzioni le deve adottare. Ma se i numeri diventano insostenibili non si può pensare poi che se uno ha dieci vitelli li porta in malga e torna in valle con cinque. Anche se ti pagano tutti gli animali uno non lo fa più. È la gestione che rimane sconvolta. Noi auspichiamo la definizione di contingenti dei numeri sia per l'orso che per i lupi e il loro contenimento.
Il ministro Cingolani ha proposto di fare una grande riserva semi-naturale dove confinare gli orsi problematici invece di abbatterli. Potrebbe essere un'idea?
Sì, ma dove? Io la farei fare in Germania o in Austria. Non nel mio giardino. In Trentino non so dove si potrebbero mettere francamente. Non abbiamo il territorio.