Legambiente dà le pagelle alla montagna: due bandiere verdi in Trentino (ma una è di Bolzano), e una bandiera nera alla Provincia
Le «buone pratiche» per Brenner/LEC e «Donne in campo», condanna per il depotenziamento dell’Appa, premio negativo alla croce sul Monte Baldo
ROMA. Sempre più Bandiere Verdi sventolano sull'arco alpino. Cresce, anche nel 2021, il numero dei vessilli assegnato da Legambiente alle pratiche innovative e alle esperienze di qualità ambientale e culturale dei territori ad alta quota: sono ben 18 quest'anno, il doppio delle nove Bandiere Nere simbolicamente conferite, invece, alle pratiche dannose che provocano lacerazioni nel territorio montano. Le Bandiere Verdi 2021 sono così distribuite: cinque in Piemonte, due in Valle d'Aosta, una in Lombardia, tre in Alto Adige, due in Trentino, due in Veneto, tre in Friuli Venezia Giulia. Le situazioni premiate hanno per protagonisti "i più giovani e il loro ritorno alla terra d'origine, la strenua difesa di un patrimonio unico minacciato dalle azioni dell'uomo e/o dagli effetti dei cambiamenti climatici, l'attenzione alla biodiversità e alla vocazione dei territori, lo sviluppo di attività imprenditoriali inclusive e sostenibili".
Esattamente la metà sono le Bandiere Nere distribuite da Legambiente - due in Piemonte, una in Lombardia, una in Alto Adige, una in Trentino, due in Veneto, due in Friuli. Secondo l'ong, segnalano "i sempreverdi tentativi di affermazione di modelli di turismo e sfruttamento del territorio ormai fuori dal tempo, del tutto incompatibili con gli obiettivi di sviluppo sostenibile essenziali per il futuro delle nostre Alpi". Le 18 buone pratiche premiate quest'anno da Legambiente si aggiungono a quelle degli anni precedenti, per un totale di 226 Bandiere Verdi. Una vera e propria rete che dal 2002 è andata a rafforzarsi lungo tutto l'arco alpino.
Due vessilli verdi attribuiti in Trentino: al Progetto BrennerLEC (che però è della provincia di Bolzano) e all'Associazione Donne in Campo Trentino. Tre le Bandiere Verdi assegnate in Alto Adige: alla Plattform LAND / Piattaforma; alla Provincia di Bolzano e alla Fondazione Pro paesaggio Alto Adige.
Sono nove invece le Bandiere Nere che secondo Legambiente "segnalano le lacerazioni del territorio alpino, pratiche inutili e dannose, molte delle quali contestate ormai da decenni". Due sono in Veneto ma ci riguardano: al Comune di Malcesine (VR) per avere concesso a privati l'uso di una superficie di particolare pregio ambientale e naturalistico per la realizzazione di una croce di 18 metri sul Monte Baldo a scopi prettamente commerciali; alla Regione Veneto che continua a perseguire il progetto del cosiddetto "Carosello no-car delle Dolomiti", un grande comprensorio sciistico nel cuore dell'area Dolomiti Unesco (è il progetto Zaia per unire con gli impianti Cortina e il Sella Ronda).
Nella lista degli assegnatari di Bandiere Nere c'è anche la Provincia Autonoma di Trento, per una delibera (dell’assessore Tonina) di riorganizzazione dell'Agenzia Provinciale per l'Ambiente (APPA) che secondo Legambiente depotenzia tutte le sue attività tecniche e di controllo. Un vessillo nero anche in Alto Adige, alla Giunta della Provincia Autonoma di Bolzano che ha approvato l'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano.