Finiti i lavori di ammodernamento del nuovo rifugio “Mandron città di Trento”: ecco come è diventato
Il progetto ha interessato l’adeguamento della struttura alla norma antincendio, anche con il ricavo di nuove uscite di evacuazione. È stata aumentata la capacità della sala da pranzo adeguandola al numero dei posti letto (90 posti) e migliorata la fruibilità/vivibilità del rifugio
LE FOTO Ecco come è il diventato il rifugio
TRENTO. Nuovo rifugio Mandron. Così è stato chiamato in occasione della cerimonia di presentazione dei lavori che hanno permesso l’ammodernamento della struttura SAT.
Nei dettagli il progetto ha interessato l’adeguamento della struttura alla norma antincendio, anche con il ricavo di nuove uscite di evacuazione; è stata aumentata la capacità della sala da pranzo adeguandola al numero dei posti letto (90 posti); è stata migliorata la fruibilità/vivibilità del rifugio attraverso la realizzazione nel piano sottotetto di piccole stanze al posto della grande camerata.
Sono stati ricavati nuovi servizi igienici, sia per la sala da pranzo, sia per le stanze; in generale è stato effettuato un efficientamento generale dell’involucro attraverso la coibentazione delle pareti verticali, della copertura e sostituzione dei serramenti. L’importo complessivo dei lavori ammonta a 1.270.000 euro, con contributo del Servizio Turismo PAT dell’80%.
I lavori sono iniziati il 5 luglio del 2021 e dopo la sospensione invernale da novembre 2021 agiugno 2022, sono ripresi per poi essere ultimati lo scorso 29 luglio. L’appalto generale delle opere è stato affidato alla ditta Dallapè Costruzioni. A Livio Noldin, progettista Ufficio Tecnico SAT è stata affidata la direzione dei lavori.
Note storiche e geografiche
Il rifugio Mandron è stato inaugurato dalla SAT nel 1959 in sostituzione del vecchio rifugio - Lepzigerhuette - realizzato nel 1878 dagli alpinisti della Sektion Leipzig del DuOeAV. La sala principale del rifugio è stata intitolata a Giovanni Spagnolli, Senatore e Presidente del CAI.
Nel corso della cosiddetta Guerra bianca la zona del Mandron fu teatro di scontri bellici. I dintorni del rifugio sono ancora ricchi di testimonianze della Grande Guerra: camminamenti, posti di vedetta, trincee ed il piccolo cimitero militare.
Il rifugio sorge nella parte alta della Val Genova, nel Parco Naturale Adamello-Brenta. Da qui l'occhio spazia verso la vedretta, dalla quale nasce il fiume Sarca, immissario del Lago di Garda. Sopra i ghiacci emergono i tre allineamenti tettonici del lago Mingo - Lares - Care' Alto, delle Lobbie - Dosson - Monte Fumo e dell'Adamello - Lagoscuro. Quest'ultimo è anche il nome di un lago di origine glaciale che si trova a monte del rifugio.
La posizione del Mandron è strategica per le escursioni sui ghiacciai. Il rifugio spesso aperto anche nel periodo primaverile per lo scialpinismo. Una bella chiesetta, costruita con il granito del posto, completa il paesaggio circostante il rifugio.