Panarotta, si tenta la riapertura con Trentino Sviluppo, ma la società è in profondo rosso
Confermato l’interesse di tre nuovi soci, ma gli interventi tecnici costano milioni: sindaci riuniti con l’ente provinciale, ma la società non si è fatta vedere
PANAROTTA. Trentino Sviluppo spa sta lavorando a pieno ritmo per consentire la ripartenza degli impianti della Panarotta. Ad assicurarlo all'Adige è stato il vicepresidente della società pubblica, con delega agli impianti di risalita, Albert Ballardini, poco prima che i sindaci dell'Alta Valsugana si riunissero in Conferenza a Pergine, per decidere ufficialmente come sostenere ancora la srl che gestisce la stazione sciistica.
«Stiamo completando tutti i lavori di manutenzione ordinaria, per fare in modo che la Panarotta quest'anno possa ripartire - ha spiegato Ballardini -. La seggiovia Rigolor è stata smontata in tutte le sue parti mobili, per una verifica approfondita che si concluderà col collaudo il 14 e 15 dicembre». Intanto, la Panarotta srl potrà riaprire la Malga e il tapis roulant.
Ma c'è anche un'altra cosa fondamentale che bisogna fare in fretta: «Il contratto di affitto degli impianti, di nostra proprietà dal 2016, è scaduto in estate e va rinnovato. Si tratta di un contratto tipo per le stazioni cosiddette "a fallimento di mercato", una brutta locuzione per dire che sono stazioni di interesse puramente locale.
Purtroppo, dai 4.800 euro annui di inizio locazione, siamo arrivati a 48.000 euro per un problema di aggiornamento del tasso Euribor. Ma il contratto è pronto, basta solo firmarlo».
Albert Ballardini conferma poi quanto scritto la scorsa settimana, circa l'intenzione di tre attuali soci della Panarotta srl di iniettare capitali nella società, rilevandone il controllo, per rilanciarla: «Con loro (come con la stessa Panarotta srl) si è ragionato di quali investimenti fare per assicurare un futuro alla stazione».
Come accennato nei giorni scorsi, al posto del bacino artificiale in località Malga Montagna Granda verrebbero realizzati un paio di vasconi interrati nelle vicinanze di prese esistenti. «Si è poi ragionato - prosegue il vicepresidente di Trentino Sviluppo - di come migliorare il piano sciabile, perché al momento è tutto ondulato e questo andamento richiede maggiore quantità di neve, sia naturale sia programmata. Togliendo le cunette, servirebbero meno acqua ed energia».
Infine, è da rifare e implementare l'impianto per la produzione della neve. Tirando una riga, i circa 6 milioni di cui si era parlato per la sola realizzazione dell'invaso artificiale sarebbero ridistribuiti per realizzare tutte queste opere, considerate necessarie dalla Panarotta srl e dai suoi soci per ripartire con di fronte un orizzonte e non un baratro.
I conti della società infatti al momento non sono buoni: il 30 giugno 2022, per il quinto anno consecutivo, la chiusura del bilancio è stata in perdita (con un segno meno di 95.136 euro) e anche nel 2023, nonostante il fermo invernale, è stato accumulato un ulteriore disavanzo di circa 50.000 euro. Nel 2022, la srl ha potuto onorare i propri impegni finanziari solo grazie al fatto che TS le ha comprato un immobile (un garage-officina) per 156.665 euro.
«Trentino Sviluppo ha garantito la disponibilità a fare questi investimenti- conclude il vicepresidente -. Sarebbe importante però che il sostegno dei Comuni della valle passasse dai 180.000 ai 250.000 euro annui, in cambio di uno sviluppo anche estivo».
Ma, intanto, i sindaci riuniti in Conferenza ieri hanno deciso di mantenere in essere l'accordo quadro esistente da 180.000 euro, in cambio di skipass gratuiti fino a 10 anni per i bambini dei Comuni contribuenti, di giornalieri e stagionali agevolati per tutti i residenti e dell'apertura obbligatoria dal 22 dicembre al 31 marzo.
La società, invitata a partecipare alla riunione, non si è presentata. Ora, chiarito il quadro e i sostegni, non le resta che decidere se aprire o no.