Bedollo punta sullo sci: nuovo skilift e due piste, a mille metri di quota ai Pradis-ci
Trentino Sviluppo ci mette settecentomila euro, i Comuni entusiasti. Mentre la Panarotta langue abbandonata da tutti
BEDOLLO. Mentre la Panarotta langue (con gli impianti chiusi da due anni), vicino al lago delle Piazze si scia, si impara a praticare la discesa e si risale grazie a una vecchia manovia che presto andrà in pensione per essere sostituita con uno skilift.
È il sindaco di Bedollo Francesco Fantini ad annunciare la novità: «L'attuale manovia di Pradis-ci ha raggiunto il 30° anno d'età e quindi è arrivata a fine vita. Attualmente siamo in regime di proroga straordinaria, il tempo necessario per l'ammodernamento dell'impianto. Contestualmente, l'assessorato provinciale allo sport ha dato l'incarico a Trentino Sviluppo di occuparsi dell'aggiornamento impiantistico di Pradis-ci finanziando una prima tranche di quasi 700 mila euro per il rinnovo dell'impianto che è costituito dall'installazione di uno skilift al posto della manovia per la realizzazione di due piste invece che una (una a sinistra e una a destra dello skilift installato).
Inoltre, troverà posto anche il nastro per permettere le attività della slittovia. Pertanto, ci sarà un'importante rivisitazione, nel suo complesso, dell'impianto, raddoppiando la superficie sciabile. Poi è prevista una fase di progettazione e di realizzazione dell'impianto di innevamento automatico con l'utilizzo dell'acqua del troppopieno dell'acquedotto dei Tamagi. La Conferenza dei Servizi, dove verrà presentato il progetto così come redatto da Trentino Sviluppo, è prevista verso la fine di febbraio. Va detto, che la regia sulla conformazione del nuovo impianto è completamente in mano a Ts. Chiaramente i comuni di Bedollo e Baselga di Pinè hanno espresso il loro interesse per il potenziamento dell'impianto come importantissima offerta invernale sul territorio, però le decisioni sulla disposizione e sul come verrà realizzato il nuovo aggiornamento sono in mano completamente a Trentino Sviluppo e alla Provincia».
Fin qui le novità. Ma qual è la rilevanza della piccola stazione? Loris Bernardi, legale rappresentante della società che gestisce il "Winter Park Pradis-ci" e direttore tecnico della "Scuola di sci Altopiano di Pinè", spiega: «Siamo impegnati in questa attività dall'inverno 2017-2018, solo un anno dopo è nata la scuola di sci che si rivolge principalmente ai giovani. Abbiamo coinvolto le scuole (comprese quelle dell'infanzia) di tutto l'Altopiano con i corsi di sci che si svolgono durante la settimana dal lunedì al venerdì. Hanno partecipato alle attività sportive proposte più di 200 alunni. Invece, nel fine settimana, sono stati attivati corsi con lezioni private sia per i ragazzi che per gli adulti. Non manca l'organizzazione di gare: dal Trofeo dei vigili del fuoco alla competizione dei sindaci oltre che la gara di fine stagione per i ragazzi di tutti i corsi. Va detto che nel tempo siamo cresciuti e questo ci dà abbastanza soddisfazione anche se si tratta di una pista di sci di circa 200 metri. Una vera e propria palestra per lo sci che si presta molto per iniziare a sciare ad un discreto livello. C'è anche una pista molto apprezzata per praticare lo slittino, il bob e divertirsi con i gommoni. E non va dimenticato che offriamo un servizio di noleggio di sci, snowboard e bob. Indubbiamente il luogo si presta molto, nonostante i 1.000 metri di altitudine e gli sforzi per il mantenimento e l'innevamento della pista».
A margine della pista troviamo Roberto e Karima di Verona, che hanno appena concluso il corso di sci assieme al figlio. «Veniamo da 10 anni sull'Altopiano di Pinè - affermano - e finalmente, quest'anno, abbiamo provato la pista per imparare a sciare. Il maestro è gentilissimo e paziente. Sono davvero organizzati bene e il tracciato è molto adatto per chi muove i primi passi».
Sul piano turistico, Mauro Andreatta dell'Hotel Pineta considera: «Questa piccola realtà, per noi esercenti, è molto importante. Infatti, offre un servizio apprezzato non solo per la Valle di Pinè ma anche per la Valle di Cembra, Valle dei Mocheni e per l'Alta Valsugana . E dà la possibilità ai bambini e ragazzi locali di praticare lo sci senza dover andare molto lontano».