Arte / Turismo

Ecco il dragone di Vaia a Lavarone: è rinato, ma affumicato, sarà aperto da sabato 22 giugno

Si chiama «Drago Vaia Regeneration», sul posto di quello incenerito da mano dolosa: 1630 persone e sponsor hanno donato i fondi per rifare l’opera

LAVARONE. Come far “rinascere” il dragone di Vaia di Lavarone – la prima fortunata opera dello scultore Mario Martalar in Trentino – dopo l’incendio doloso? Usando il legno affumicato. Con le sue 6 tonnellate di legno carbonizzato 16 metri di lunghezza e 7 in altezza è di nuovo disponibile, ed è anche la scultura di drago in legno più grande al mondo.
Realizzato con le radici della tempesta Vaia, porta con sé la memoria di quello che è successo al suo predecessore. I pezzi di legno sono totalmente carbonizzati, volutamente bruciati dall'artista Martalar che, uniti ai resti dell'incendio, ricompongono la nuova opera.
Spiega l’Apt: «Questo nuovo Drago non è solo un guardiano a monito del rapporto tra essere umano e natura, ma è un custode di memoria, di storie, un simbolo di rinascita e resilienza dove noi esseri umani dovremmo restare sempre umili davanti a madre natura».
L’opera è visitabile già da sabato 22 giugno, ma l’inaugurazione ufficiale (a numero chiuso)  è prevista il giorno 1° luglio alle ore 11. 
Il Comitato Avez del Prinzep che, attraverso il Sindaco di Lavarone Isacco Corradi, ha raccolto i fondi, esprime i più sentiti ringraziamenti alle 1.650 persone che hanno contribuito, alle imprese che hanno donato spontaneamente per permettere la rinascita di un’opera che ha un significato molto profondo.
«Tutti noi affrontiamo momenti di difficoltà ed avere la forza per ripartire è simbolo di rinascita e resilienza, quest’opera quindi sarà anche custode delle storie, di chi vorrà condividere la forza nell’affrontare le difficoltà, per rinascere più grandi di prima. Lavarone potrà essere di esempio per altre località e questa opera come il progetto che gira attorno ad essa opportunità economica e sociale».
GreenLand, società cooperativa di comunità, sarà il soggetto che avrà in gestione il percorso e il progetto del Drago Vaia Regeneration, il presidente Christian Caneppele: «Attraverso quest’opera vogliamo far conoscere i nostri principi di sostenibilità, l’importanza del rialzarsi dopo aver affrontato difficoltà, la volontà di creare comunità attraverso l’aggregazione di buone pratiche».
«Il Drago Vaia rappresenta un completamento importante della proposta turistica dell’Alpe Cimbra e, in particolare, delle proposte legate alla sostenibilità, vista anche la certificazione Gstc della destinazione e la sua appartenenza alle Perle Alpine. Siamo entusiasti della nuova opera di Marco Martalar e delle possibili sinergie che potranno scaturire con gli altri territori che ospitano le opere di Martalar, oltre che dell’importante visibilità mediatica che contribuirà ad aumentare la notorietà di Lavarone e dell’Alpe Cimbra» afferma Gianluca Gatti Presidente Apt Alpe Cimbra.
Sentiti ringraziamento alle imprese ed enti che ci hanno aiutato
Cristelli Trasporti eccezionali, Fulvio Caneppele, Cantiere Comunale, Falegnameria Curzel, Franco Marangoni, Comune Lavarone, Comitato Avez del Prinzep e GreenLand. Tutto questo è stato possibile con il contributo di:
Cassa Rurale Vallagarina, Chalet Tana Incantata, Riva Mia, Stahlbau, DAVtech, Rothoblass, Effegi Carpenteria Metallica Srl, Gioiello Italiano, Viteria Euganea, Caminetto Mountain Resourt, Gruppo Sportivo Prato, Nuove Arti Grafiche, Lavarone Ski, Adriani Santino e Zocche Elena di Schio, Magif Marangoni Fratelli, NorgesHus, Guglielmi Claudio srl, BigMat EdilKlima Group, Bazzario, Giacca Impianti, Conad Lipe Lavarone.
Oltre a questi, altre 1630 persone che hanno voluto partecipare e contribuire nel raggiungere questo risultato.






 

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