Panarotta, costituita la nuova società: Lagorai 2002 fa capo a Frisanco, Morelli e Pedrotti
I tre imprenditori valsuganotti si erano mossi già a fine 2023, prima della decisione di mettere in liquidazione l’impresa a cui era stata affidata la gestione degli impianti di risalita. A parte l’atto formale, per ora di sostanziale c’è poco. Trentino Sviluppo, proprietaria delle strutture, deve ancora pubblicare il bando per arrivare a una nuova concessione
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PERGINE. Lagorai 2002 srl: è questo il nome della nuova società costituita con l'obiettivo di prendere in gestione impianti, piste e strutture di servizio della Panarotta, chiuse ormai dall'inverno 2022-2023.
Fondata il 15 marzo scorso davanti al notaio Alfredo Dondi di Trento, con sede nel capoluogo in via Alto Adige 170, la srl ha un capitale sociale di 12.000 euro suddiviso in quote uguali, di 4.000 euro, tra Frime Colorificio srl (che fa capo a Stefano Frisanco), Morelli Giuseppe srl (titolare della Morelli Food Service di Novaledo) e Taverna srl (del titolare dell'albergo Du Lac di Levico, Franco Pedrotti).
I tre imprenditori non sono direttamente soci della Lagorai 2002 (che ha un nome straordinariamente simile alle Funivie Lagorai del gruppo Paterno, operativo con successo nella stazioncina di Passo Brocon) ma sono tutti amministratori della nuova società che - nella prima pagina dello statuto - dichiara come oggetto «la gestione di impianti di risalita quali funivie, seggiovie, sciovie e altri mezzi di trasporto inerenti; la gestione di alberghi, ristoranti e bar; l'attività di noleggio attrezzatura; l'attività di promozione eventi e altre eventuali attività accessorie nell'ambito del settore turistico».
Un passo avanti dunque è stato fatto, rispetto all'annuncio fatto dalla Provincia a fine novembre 2023 sulla cordata interessata a rilanciare la montagna dell'Alta Valsugana e i suoi impianti, di proprietà di Trentino Sviluppo spa: Frisanco, Morelli e Pedrotti erano già soci della Panarotta srl, messa in liquidazione a metà dicembre dello scorso anno a fronte di conti ormai insostenibili che avevano eroso completamente il patrimonio, negativo per 152.225 euro alla chiusura del 30 giugno 2023, e portato ad accumulare debiti per 430mila euro. E da soci di quella srl, i tre avevano annunciato di essere pronti ad assumersi l'onere di rilanciare gli impianti, ma chiedendo una sostanziosa sponda pubblica.
Quello che chiedevano gli imprenditori era un impegno di Trentino Sviluppo a mettere in campo almeno 6 milioni per una riqualificazione degli impianti (la seggiovia Rigolor tra l'altro avrà scadenza tecnica nel 2026) e un allargamento delle piste, oltre che per la realizzazione di un bacino per l'innevamento artificiale e un nuovo efficiente sistema di cannoni. Ebbene, a che punto siamo?
«Siamo fermi alla liquidazione della vecchia società - risponde il vicepresidente di Trentino Sviluppo, Albert Ballardini -: quest'anno non abbiamo preventivato nuovi investimenti, ma stiamo cercando di capire con la nuova società se è possibile riavviare almeno in parte la località».
Cosa che al momento però è incerta, perché TS dovrà pubblicare un bando per la nuova gestione, dopo la scadenza del contratto che la legava alla Panarotta srl: «Un bando che dovremo pubblicare a brevissimo, perché non possiamo tenere i beni fermi»Sembra lontano, ma l'inverno - di fatto - è già "dopodomani": con o senza Panarotta?