Il Soccorso alpino saluta Paola Moser dopo 21 anni di segreteria
Va in pensione una delle colonne dell'organizzazione trentina, arrivata negli uffici nel 2003, dopo una selezione: «Ero preoccupata da quella mole di lavoro, ma allo stesso tempo entusiasta di quella nuova avventura, con tante emozioni. Ho sempre sentito ogni soccorritore come un figlio»
DATI Dal 2019 al 2023 aumento degli interventi del Soccorso alpino
TRENTO. I suoi inizi al Soccorso alpino non erano stati dei più incoraggianti: stanze infinite di pratiche, verbali, relazioni, bilanci da riordinare nella vecchia sede di via Manci. Era il 2003 e Paola Moser era stata scelta al termine di una selezione per affiancare lo storico segretario del Soccorso, Mauro Giongo e poter seguire così al meglio gli aspetti amministrativi dopo la stipula della convenzione con l'ente pubblico per la gestione del rischio nelle zone di montagna.
«Ero preoccupata da quella mole di lavoro, ma allo stesso tempo entusiasta di quella nuova avventura». Che si è chiusa ieri, dopo ventuno anni nella segreteria, sei presidenze (Alimonta, Dell'Antonio, Bolza, ancora Alimonta, Mabboni e Cainelli) due traslochi (prima dalla sede di via Manci a quella di via Pranzelores, poi dalla Mesa Verde a via Unterveger) «e tante emozioni. Io ho sempre sentito ogni soccorritore come un figlio. Ad ogni intervento mi preoccupavo, stavo in pensiero, mi assicuravo che tutti stessero bene al rientro».
E non è sempre andata così: Paola, come tutta la grande famiglia del Soccorso alpino, in questi anni ha dovuto vivere anche parecchi lutti: dalla scomparsa di Alessandro Dantone, Luca Prinoth, Diego Perathoner, Erwin Riz in Val Lasties il 26 dicembre del 2009 e poi altre morti, non necessariamente in servizio, dall'addio a Oskar Piazza a quello a Gino Comelli. Ricordi di fronte ai quali Paola Moser non riesce a trattenere la commozione.
«Sono stati anni davvero intensi, tanto che non so se sarò in grado di andarmene davvero del tutto. Già avrei dovuto lavorare fino a novembre, ma in direzione mi hanno ricordato che avevo da smaltire anche le ferie e così il mio ultimo giorno di lavoro è arrivato prima. Ma ho già detto a tutti che sarò sempre pronta a dare una mano, anche se dall'estate mi affianca Sara Fontanari che con Mirco Parisi curerà ora la segreteria».
Paola Moser in questi anni oltre all'impegno professionale per il Soccorso alpino («prima aiutavo mio padre nella contabilità della sua officina di tornitura a Trento») è riuscita a non tralasciare anche l'impegno civico, nella circoscrizione di Povo: «E se ci sono riuscita, anche qui, devo ringraziare il Soccorso, perché non era scontato assecondassero questo mio impegno. Dal 2000 consigliera, dal 2006 al 2013 alla presidenza». E ora? «Come detto, se ci sarà bisogno di un aiuto, al Soccorso alpino dovranno solo fare una telefonata. Ma mi dedicherò alla famiglia: ho vissuto il mio lavoro con passione ma senza mai tralasciarla. E ora potrò fare ancora più di prima la nonna, dato che da due anni e mezzo mio figlio mi ha regalato una nipotina, la gioia della mia vita».
Ieri mattina, a sorpresa, i vertici del Soccorso alpino hanno voluto ringraziare Paola Moser per il suo contributo con un grande mazzo di rose: ventuno, una per ogni anno di lavoro.