La Panarotta che resiste: a malga Masi più escursionisti che mai, parola di Marco Bogazzi
«Ho più clienti adesso che in estate», dice il gestore. E gli impianti chiusi? «Basterebbe poco, un campetto per i bambini e le famiglie...»
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NOVALEDO. «Ho lavorato di più durante l'inverno che in estate». Basterebbe questo inciso di Marco Bogazzi, gestore dal 2022 di malga Masi, per rendere l'idea di come la Panarotta, nonostante il terzo inverno di impianti chiusi, sia sempre e comunque molto frequentata.
È invece il primo inverno per Bogazzi a malga Masi: le passate stagioni, da maestro di sci, si "trasferiva" a Andalo, dall'altra parte del Trentino per svolgere questa mansione e poter racimolare quel tanto che gli permetteva di sostenere l'affitto e le spese dell'apertura estiva.
Malga Masi sorge a circa 1.700 metri di quota sul territorio del comune di Novaledo, sotto il valico della "Bassa": è raggiungibile a piedi dal parcheggio della Panarotta o da Vetriolo, lungo la strada che passa a fianco della ormai celeberrima lupa del Lagorai, opera di Martalar.
Bogazzi è appassionato di montagna fin da quando era bambino, una passione nata nel corso di una settimana bianca con la scuola: poi neanche maggiorenne lasciò la Toscana per dedicarsi alla sua passione, alla neve ed alla montagna.
Dal 2022 per l'appunto, ha in gestione la malga, mentre prima, per altri quattro anni, ha gestito il noleggio sci e slittini Snowfamily sull'altro versante della Panarotta, poco distante dal parcheggio degli impianti di risalita.
Impianti che, come noto, anche questa stagione invernale sono rimasti fermi al palo. Ma ciò non ha significato che la montagna sia rimasta disabitata, tutt'altro.
«Per questo sabato sera - conferma Bogazzi - siamo già al completo con le prenotazioni, e anche domenica scorsa abbiamo fatto un centinaio di coperti. Se il meteo è bello, la gente sale fin quassù perché sa che trova una porta aperta e un locale accogliente, e i bambini possono divertirsi in sicurezza. La scorsa settimana ho anche battuto un po' di neve dietro la malga, e mi sono commosso nel vedere i bambini andare su e giù con le slitte e i bob. Era proprio questa la fotografia di malga Masi che avevo in mente, quando ho iniziato quest'avventura».
Avventura che, ricorda Bogazzi, ha avuto (ed in parte ha ancora) delle persone che remano contro: «Mi ricordo ancora - aggiunge - quando le passate stagioni mi arrivavano via social le critiche, mi accusavano di chiudere l'inverno per fare i soldi ad Andalo. Ma quello che guadagnavo lo reinvestivo nella malga per l'estate, non ho sicuramente fatto i soldi, e non ricevo contributi da nessuno».
Secondo il gestore, tuttavia, la Panarotta avrebbe ancora potenziale per attirare soprattutto i bambini: «Se di là - conclude Bogazzi, riferendosi all'altro versante della montagna - ci fosse un piccolo campo scuola, una montagna a misura di famiglie, senza voler competere con i grandi caroselli che è cosa impossibile, la Panarotta vivrebbe ancora. Anzi, la Panarotta vive già adesso, nonostante tutto».