Vaccini anti-influenzali l'allarme della Cisl Medici: «fornitura col contagocce»

«Si preannuncia, come l’anno scorso, da parte aziendale, la distribuzione a singhiozzo dell’enorme quantitativo, a disposizione di Apss già dai primi di ottobre, dei vaccini antinfluenzali che i nostri medici di base ritirano per i propri pazienti. Per cui, la prima consegna avverrà con un numero risicato di vaccini a cui ne seguiranno altre, obbligando i cittadini ad andare a più riprese o in locali aziendali lontani dalle loro abitazioni o negli ambulatori dei loro medici, in un periodo a forte rischio di ripresa di contagio covid19».

Lo scrive in una nota Nicola Paoli, segretario generale di Cisl medici del Trentino. «Il segnale di attenzione alla categoria, richiesto più volte nei tavoli - si legge nella nota - non può essere confermato solo mettendo a disposizione, l’Apss, locali aziendali, pseudo Aft stagionali, dove i medici di famiglia dovrebbero migrare, chiudendo i propri ambulatori di paese, per assembramenti ben maggiori di quanto accade oggi nei nostri studi convenzionati, organizzati capillarmente sul territorio periferico, su prenotazione, a vantaggio dei nostri anziani e persone non autosufficienti. Non può essere un segnale d’attenzione nei confronti della nostra categoria neppure il mancato impegno, da parte aziendale, di farci avere nei territori montani, in quelli rurali, nelle città del Trentino, neppure i vaccini direttamente ai nostri ambulatori, tenuto presente la capacità dimostrata di portarci i testi sierologici rapidi per il personale delle scuole nei nostri studi».

 

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