Aperto il reparto Covid per bambini

Continua la pressione sugli ospedali trentini.

Il dottor Giovanni Maria Guarrera, direttore del servizio ospedaliero provinciale, rileva che «la situazione è davvero molto tirata. Speravamo in un calo, ma non abbiamo ancora preso la piega verso il basso vista lo scorso aprile. Speriamo, è una rincorsa continua: per qualche ora va meglio a Rovereto ma si ingolfa Trento, oppure respira Cles ma va in affanno Borgo».

In questa situazione l'Azienda sanitaria ha deciso di aprire anche un reparto Covid interamente dedicato ai bambini: la chirurgia pediatrica è stata riconvertita in un reparto Covid pediatrico, dedicato ai minori positivi.

Per spiegarci meglio, non si tratta di stanze dove vanno bambini che si rompono un braccio e sono (anche) positivi, ma proprio di bambini che hanno polmoniti da Covid e necessitano di cure ospedaliere per affrontare il virus. A marzo e aprile non c'era stato bisogno di aprire un reparto dedicato, con i bambini contagiati che venivano seguiti e curati a domicilio. Oggi, invece, è stato fatto. «Considerato che c'era la possibilità abbiamo ritenuto giusto farlo - prosegue Guarrera -, anche se i numeri sono davvero bassissimi. Abbiamo avuto al massimo 4 bimbi, oggi sono 2. Personale in più, ad hoc? Magari avessimo la bacchetta magica: no, in questo "nuovo" reparto lavorano i professionisti della pediatria».

Naturalmente si tratta di stanze singole, al quinto piano del Santa Chiara, dove i piccoli pazienti stanno insieme a un genitore. «Abbiamo creato tutte le condizioni per garantire una buona gestione, con percorsi e regole per le mamme che stanno con i loro bambini».
Tornando al tema ospedali, Guarrera ci conferma che le difficoltà maggiori riguardano in questo momento i pazienti sub intensivi, quelli cioè che necessitano di ventilazione ma non di intubazione. «Sì, nei grandi numeri che abbiamo quella è una criticità.Vanno fatte per ogni singolo caso delle valutazioni per capire la gestione migliore».

Molto sotto pressione è anche il Pronto soccorso. Ma la creazione di un Ps Covid non è all'orizzonte. «Mi piacerebbe. Ma ora si accede al Ps, con tutte le precauzioni e le operazioni di filtraggio del pre triage, e poi si fanno le diagnosi e si valuta».

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