Accordo con gli eredi: Bob Marley testimonial della marijuana legale
Bob Marley, «Marlboro Man» postumo della marijuana? La famiglia del musicista reggae - il cui ben noto amore per gli spinelli lo aveva trasformato in eroe anzitempo della cultura della «canna» - entra nel business dell’erba a scopo ricreativo.
Gli eredi Marley hanno stipulato un accordo con una società di private equity di Seattle per lanciare «Marley Natural», il primo brand globale che cavalca il trend della depenalizzazione in tutto il mondo.
Il lancio è previsto nel 2015 nei Paesi del mondo e negli Stati americani che hanno legalizzato il commercio della marijuana, hanno annunciato gli eredi del cantante giamaicano morto di tumore nel 1981 a soli 36 anni, e la Privateer Holding. «Se cerchi nella storia una persona il cui nome sia associato a questo prodotto è Marley», spiega Brendan Kennedy, amministratore delegato di Privateer, all’HuffingtonPost.
Marley fumava dosi industriali di marijuana nell’ambito della sua fede Rastafarian sostenendo che la droga fosse indispensabile alla sua crescita spirituale. Le varietà messe in commercio sotto il marchio «Marley Natural» saranno quelle preferite dal musicista accompagnate da accessori tra cui creme per la pelle e burro di cacao alla cannabis, oltre a pipette e vaporizzatori «come piacevano a lui».
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L’iniziativa di Privateer è la prima della società in un business che dovrebbe rivelarsi ad altissimo tasso di crescita negli Usa dopo la legalizzazione in vari stati Usa della marijuana a scopo ricreativo e l’imminente depenalizzazione della modica quantità in altri luoghi tra cui la città di New York. Il totale del mercato della marijuana medica e ricreativa in America dovrebbe superare i 2,6 miliardi di dollari quest’ anno, mentre nel 2010 il valore del commercio di cannabis illegale era stato stimato a 40 miliardi di dollari dalla Rand Corporation.
Per Kennedy la partnership con i Marley è stata irresistibile: «Ce lo chiedevamo da quattro anni. Quale sarebbe stato il primo brand globale per questa industria? Se guardi la storia lui è la persona più strettamente associata a questo prodotto. Ognuno di noi ha una sua canzone nella sua playlist: è un musicista davvero globale».
L’appeal di Marley non è difatti diminuito di un millimetro dal giorno della morte per un melanoma all’alluce. In royalty il cantante di «Exodus» ha fatto incassare ai suoi eredi 20 milioni di dollari nel 2013 piazzandosi al quinto posto, dopo Michael Jackson e Elvis ma prima di Marilyn e Lennon, nella classifica di Forbes dei «ricchi dalla tomba».
I Marley hanno capitalizzato non solo sulle canzoni ma su un brand che è diventato una marca di caffè e di accessori audio. Ora la marijuana: «Le opinioni sulla cannabis stanno cambiando», ha detto Cedella, la figlia del cantante: «La gente ne riconosce i benefici e nostro padre è stato un leader di questo cambiamento».