A Roma il Family Day contro le unioni civili «Gender sterco del demonio». «Siamo 1 milione»
Il mondo Lgbt: «Festival dell'omofobia»
Preceduto da un incessante tam tam sui social, è in corso a Roma il «Family Day», la protesta contro il ddl Cirinnà, a difesa della famiglia tradizionale, e contro la diffusione del gender nelle scuole.
«Siamo un milione», ha detto, all’apertura della manifestazione, il portavoce del comitato «Difendiamo i nostri figli!» Massimo Gandolfini. «Con questo evento - ha spiegato chiediamo che si tuteli e si rispetti la famiglia fondata sul matrimonio e si ribadisca il ruolo centrale dei genitori. Rigettiamo con forza il tentativo di infiltrare nelle scuole progetti educativi che mirano alla destrutturazione dell’identità sessuale dei bambini. Sono teorie senza basi scientifiche».
Dopo il diluvio, una piazza San Giovanni meravigliosa e piena di sole! La forza della natura! #FamilyDay #stopgender #siamounmilione
— GaetanoQuagliariello (@QuagliarielloG) 20 Giugno 2015
«Siamo qui tutti insieme, musulmani e cristiani, per difendere la famiglia». Così l’Imam responsabile della Moschea di Centocelle, dal palco del Family Day. «Anche la comunità islamica - ha spiegato l’Imam - è contro questo progetto pericoloso per l’esistenza dell’umanità che vuole inquinare i cervelli dei nostri figli». Durante la manifestazione sono state fatte ascoltare alcune parole pronunciate dal Pontefice il 14 giugno scorso. Il Papa parlava, tra l’altro, di «colonizzazione ideologica, che avvelena le famiglie» e invitava i genitori a ricatechizzare le proprie famiglie. «Abbiamo bisogno di una vera rinascita morale e spirituale», diceva Papa Francesco.
«Chi vuole guerre di religione, come gli organizzatori del Family day, sbaglia secolo. Le Unioni civili non sono contro qualcuno, ma a favore dei diritti e dell’equita», scrive invece su Twitter il senatore del Pd Andrea Marcucci, primo firmatario del ddl che istituisce le unioni civili.
E il mondo Lgbt accusa: è il festival dell’omofobia!.